EDITORIALE – Aspettando la Decima, il Normal One dà lezione in Spagna

“Preferisco la coppa”, è la massima di Carlo Ancelotti, che ne ha fatto anche una autobiografia. Come dargli torto? Il tecnico di Reggiolo con il trionfo di mercoledì sera ha portato a 12 (!) i suoi trofei da allenatore oltre ai tre campionati conquistati in Italia, Inghilterra e Francia.

Dopo Mourinho, Ramos, Pellegrini, Schuster, Capello, Luxemburgo, finalmente i blancos sembrano aver trovato nel tecnico di Reggiolo l’allenatore più simile a Vicente del Bosque, l’ultimo mister in grado di portare al trionfo in Champions League i madridisti: poco appariscente, concreto, sereno, ma con una fame di vittorie senza eguali. Anche nel Real Madrid Ancelotti, che non ha magari un sistema di gioco così definito come quelli di Guardiola e Ferguson, si è confermato un perfetto gestore di campioni, tra i migliori in Europa. Senza usare la tattica della frusta di Conte, o dell’”accerchiamento” di Mourinho, è riuscito a compattare uno spogliatoio dilaniato e a guidarlo verso il primo importante trionfo stagionale senza la sua più grande stella, Cristiano Ronaldo.

Per entrare nella storia a Carletto non “resta” che vincere la Decima, la Champions League numero 10 tanto agognata dal club più prestigioso del mondo: con questa squadra ce la può fare.