Amarcord
Marotta si traveste da Ct: “Tevez e Llorente meritano i Mondiali. Scudetto? Sarà il 32°”
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11 anni agoon
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RedazioneOspite dell’Università Insubria a Varese, la sua città natale, l’amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta, ha trattato di vari temi, dalla Serie A all’Europa League, passando per i Mondiali. “Da tre stagioni siamo la lepre del campionato, – ha affermato – siamo consapevoli che vogliamo arrivare al traguardo con la maglia rosa. E’ molto difficile, ma all’ammiraglia c’è un tecnico come Antonio Conte, che è un maestro nel gestire queste situazioni. Che Scudetto sarebbe per noi? Sarebbe il 32°, abbiamo un buon margine però dobbiamo stare attenti. Come dice Trapattoni: ‘Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco’ “.
Prima di rituffarsi sul campionato, i bianconeri saranno impegnati in Europa League contro il Lione: “Siamo vicini alle semifinali, – ha dichiarato Marotta – anche se il Lione è un avversario abituato alle competizioni europee. Merita il giusto rispetto”. E sul ranking Uefa Marotta ha aggiunto: “L’Italia perde continuamente posizioni nel ranking, siamo in un momento di involuzione. Ora considero la A un torneo di transizione, in cui i campioni giocano per affermarsi e andare poi all’estero. Siamo carenti a livello di formazione sia per quanto riguarda gli allenatori sia per i dirigenti. Anche per il Mondiale, la mia favorita è la Spagna”.
Quindi sulla stagione super di Tevez e Llorente: “Siamo molto contenti dei nostri due attaccanti, – ha assicurato il dirigente bianconero – hanno trascinato la squadra nei momenti difficili. Tevez secondo me deve andare dritto al Mondiale e anche Llorente lo merita”.
In estate i bianconeri saranno protagonisti del calciomercato, anche se Marotta ha escluso cessioni illustri: “Cessioni eccellenti? Valuteremo, anche se siamo una società compratrice e non venditrice. – ha precisato Marotta – Certo, non si può sostenere un club di calcio se non si arriva alla sostenibilità. Per questo ci affidiamo più alla capacità dei nostri allenatori e giocatori che alle spese folli”.
“L’Udinese cresce giocatori e li commercializza, è un buon esempio. – ha aggiunto Marotta – Credo che il modello vincente sia la società di intrattenimento: raggiungere il massimo dei risultati nel rispetto di un equilibrio aziendale. Milan e Inter in difficoltà economica? Il calcio è fatto di cicli, torneranno a essere competitivi”.
Marotta è tornato anche sull’addio con Alessandro Del Piero: “C’è stato un leggero declino in termini di performance – ha spiegato l’a.d. – e siamo arrivati alla decisione consensuale dell’addio. Devo dire che, dal punto di vista umano, ha una marcia in più rispetto agli altri”.
Un commento anche sulla brutta moda dei cori di discriminazione territoriale. “Si è riusciti a debellare quasi totlamente la violenza nel calcio, – ha detto Marotta – I cori di discriminazione sono legati a una moda, allo stadio ci si comporta diversamente da quanto si fa durante la settimana”. Infines sul Varese, squadra della città che gioca in Serie B. “La Serie B è una corsa a tappe, – ha spiegato – bisogna stare agganciati ai primi perché è sempre possibile recuperare. Il Varese può lottare fino alla fine“.
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