Pagelle Juventus
Editoriale Catania – Peggio di così… neppure il Palermo
Published
11 anni agoon
By
RedazioneLa parabola del Catania di quest’anno sembra ricalcare quella del Palermo dell’anno scorso. Magari peggiorandola, giacchè i rosanero a questo punto erano ancora impegnati a lottare ed almeno retrocessero da terzultimi, mentre i rossazzurri sembrano ormai virtualmente condannati e candidati seriamente alla maglia nera. Quanti al Cibali e dintorni gioirono in maniera tuttaltro che goliardica, inscenando funerali e canti di giubilo sulle disgrazie altrui, adesso sono costretti a mordersi i gomiti recitando il mea culpa ed aspettarsi uguale trattamento dagli odiati cugini che, al contrario, filano col vento in poppa inanellando record prodromici ad un pronto ritorno in… paradiso. Insomma, della serie chi la fa l’aspetti. E’ vero, la matematica non condanna ancora nessuno, ma a questo punto per salvarsi ci vorrebbe non un uno ma un concorso di miracoli.
Domenica scorsa, l’emblema di una stagione disgraziata: etnei finalmente vicinissimi ad una vittoria dagli effetti comunque già annacquati dal pareggio del Bologna in casa dell’Inter la sera precedente e poi dal vantaggio del Sassuolo in trasferta. Al raddoppio degli emiliani, il crollo psicologico e la resa col Torino che, dopo il pareggio, porta a casa l’intera posta gettando nello sconforto il cuore sportivo d’un’intera città.
Lasciando da parte le beghe di campanile, alle quali peraltro si sottraggono i veri sportivi di entrambe le sponde, cui mancherebbe il derby di Sicilia in A, è davvero singolare come – quasi in una macumba- la storia si stia ripetendo ad un anno di distanza esatto per le due maggiori squadre isolane. Cos’hanno in comune i due fallimenti? Tanto, tantissimo. Stesso campionato, segnato da episodi negativi nei momenti cruciali ed errori in serie. Mercati stolti in estate e scellerati a gennaio. Organici mediocri, spacciati per competitivi e che comunque hanno reso al di sotto delle proprie possibilità. Tifoserie furenti e presidenti in preda all’isteria, non solo incapaci di venire a capo della situazione ma addirittura di peggiorarla ad ogni loro intervento. Girandole di allenatori, ben tre ognuno (Sannino, Gasperini e Malesani; Maran, Di Canio e Pellegrino), due dei quali richiamati ed accantonati nuovamente dopo aver fatto intravedere la possibilità di compiere una rimonta insperata.
E intanto Pietro Lo Monaco – dirigente cacciato sia da Pulvirenti sia da Zamparini – se la gode. Col Messina, di cui di fatto è proprietario, ha quasi centrato il rientro nel calcio professionistico e, considerate le indubbie capacità tecniche-manageriali che tutti gli riconoscono (rimproverandogli semmai l’ambizione sfrenata che lo rende scomodo), scommettiamo che in capo ad un paio d’anni lo rivedremo concorrere con i due ex presidenti ai quali – si vociferò all’epoca – aveva tentato di… fare le scarpe?
Antonino Pavone (www antoninopavone it)
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”