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Beat ‘em up, l’angolo del wrestling – WrestleMania XXX riscrive la storia. E lancia due nomi nell’Olimpo dei lottatori
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11 anni agoon
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RedazioneCi si aspettava che la notte di New Orleans scrivesse una pagina di storia del wrestling e così è stato. WrestleMania XXX, qualsiasi siano gli sviluppi delle prossime settimane, resterà una pietra miliare della disciplina per molti anni. In particolare per un risultato che di fatto chiude una storia pluriventennale e non è detto che ne apra un’altra.
L’Undertaker infatti è caduto. Qualcuno lo sospettava, ma pochi ci credevano. La stragrande maggioranza degli appassionati di pro-wrestling era convinta che il ‘Phenom’ avrebbe mantenuto la propria striscia immacolata fino al ritiro. Così non è stato.
La prova di Brock Lesnar è stata maiuscola e, al di là di qualche battuta d’arresto in match vecchi e recenti e anche di una certa importanza, certifica il fatto che ‘The Next Big Thing’ è di gran lunga il lottatore più temibile della sua generazione. E’ quanto ha raccontato il ring della Louisiana, che ha visto un Undertaker più convincente anche rispetto a qualche prestazione degli ultimi anni ma al quale non sono bastati chokeslam, due Hell’s Gate, Kimura Lock (quanti anni che non si vedeva rubare in maniera eccellente una mossa patentata dell’avversario…), Last Ride e Tombstone Piledriver. Tutto il meglio della casa. Ma, nello sconcerto del pubblico di New Orleans, la leggenda dell’Immortale evapora di fronte a un 21-1 che sembra difficile anche solo da immaginare. Così come ora sarà da capire quali siano le sue future prospettive sul ring.
Lesnar a parte, sono stati due gli uomini di WMXXX. E non tre.
Il primo, e non poteva essere altrimenti, è stato Daniel Bryan. Il beniamino dei palazzetti di tutto il mondo ha battuto Triple H nel primo grande match della serata, ha resistito all’ormai consueto pestaggio e poi è andato a prendersi le cinture di campione del mondo dei pesi massimi WWE battendo le due facce del regime, Batista e il campione uscente Randy Orton, restituendo al destino la figuraccia di WMXVIII, quando regalò la cintura dei pesi massimi a Sheamus dopo soli 18 secondi di match. Ora avrà la gloria, ma anche la responsabilità di tenere sulle spalle un oro il cui peso non è sempre stato facile da sostenere per campioni del passato recente e meno recente.
L’altro nome forte che esce da WrestleMania è quello di Cesaro. Già tifatissimo negli ultimi tempi del suo stint con i ‘Real Americans’, lo svizzero si è alla fine ribellato a Zeb Coulter e Jack Swagger conquistando una delle ovazioni più assordanti della serata. Poi è andato a prendersi la battle royal in onore di André The Giant, legittimando se stesso come uno degli eroi ‘face’ dei prossimi mesi. Al posto di un John Cena cui non è bastato battere Bray Wyatt per riconquistare l’interesse del grande pubblico, figuriamoci il suo affetto.
Ma non era il bostoniano il terzo nome atteso dal pubblico di WMXXX. In tanti speravano, infatti, che la vicenda CM Punk fosse in realtà una bolla di sapone, destinata a disintegrarsi sul palcoscenico dello ‘Showcase of the Immortals’. C’era chi era rimasto alzato ed era pronto a strapparsi il pigiama in caso di comparsa a sorpresa (ma non troppo) dello Straight Edge nel momento topico della serata.
Non è avvenuto. E i pigiami sono rimasti integri.
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