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Editoriale – Prandelli uomo solo al comando. L’Italia calcistica si aggrappa a lui per rinascere
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11 anni agoon
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RedazioneDopo tante voci e tanto rumore, Cesare Prandelli resterà alla guida delle Nazionale italiana fino a 2016. E non solo: il ct vede aumentare i suoi poteri, da semplice selezionatore diventerà coordinatore di tutte le attività azzurre, una sorta di gestore assoluto del calcio italiano.
Il rischio di cadere nella sindrome del “salvatore della patria” c’è, ma l’allenatore toscano si è guadagnato il ruolo di uomo solo al comando dopo aver trascinato la Nazionale fuori dalle secche del disastroso Mondiale 2010, fino al secondo posto dell’Europeo e ad una buona Confederations Cup.
Al malandato calcio italiano, bastonato anche quest’anno in Europa, serviva un punto di riferimento per ripartire, e il rinnovo di Prandelli può essere la pietra angolare del difficile lavoro di ricostruzione.
I problemi sul tavolo sono tanti: il nostro calcio non riesce più a produrre a profusione giovani di talento, ha perso appeal e identità. Tutto passa dal Mondiale 2014: un appuntamento che Prandelli non può permettersi di fallire, perché c’è in gioco molto di più del semplice orgoglio nazionale.
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