Pagelle Juventus
I Collovoti – Bonaventura professionista esemplare, Immobile sorpresa ‘Mondiale’, Conte vince, Mazzarri no
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11 anni agoon
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RedazioneConte: Ha creato un meccanismo perfetto, instillando mentalità vincente in tutta la rosa. Catania, sulla carta, poteva sembrare un impegno agevole, ma era alto il rischio di un calo di concentrazione dopo la dura sfida di Firenze (soprattutto dal punto di vista dell’assorbimento delle risorse psicologiche). Ora, poi, la sua Juve ragiona proprio da grande: essenziale e cinica. Voto 8
Il Signor Bonaventura: Non ha creste, non ostenta veline, non cinguetta. E’ il ragazzo della porta accanto, serio, tranquillo, professionista esemplare. Non attirerà gli sponsor, ma è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere. E non a caso in molti lo hanno già chiesto (e Prandelli lo segue). Voto 9
Immobile: Potremmo copiare e incollare il commento di Bonaventura, ma forse c’è addirittura di più, perché contendere la palma del capocannoniere a Tevez, non è da tutti e farlo nel Torino deve dare anche una soddisfazione maggiore. Chissà che non sia davvero lui la classica sorpresa dell’ultimo minuto per il Mondiale… Voto 9
Verona: Dopo averlo a lungo esaltato, mi tocca bacchettare Mandorlini. Il suo Verona, raggiunta la salvezza, ha mollato: un atteggiamento umano, ma un peccato perché rischia di rovinare l’immagine di una stagione che andava celebrata in ben altro modo. Voto 4
Benitez: C’è un filo sottile che separa la personalità dalla presunzione. Sotto di un uomo per 3/4 di partita, il Napoli ha deciso di giocarsela comunque a viso aperto contro la Fiorentina (non proprio l’ultima arrivata…). Atteggiamento ammirevole, ma che non ha pagato. Coraggio o incoscienza? Voto 5
Mazzarri: Ora è il turno della sfortuna a cui dar la colpa. Vero, la sua Inter ha creato molto e ha avuto tante occasioni da rete, ma nessuno conta quelle dell’Atalanta? Le squadre di Mazzarri si sono sempre distinte per un’invidiabile organizzazione difensiva, gli errori dei nerazzurri di oggi sono gli stessi dei tempi di Stramaccioni. E’ esattamente l’alter ego di Conte: crea molto, concretizza nulla, concede troppo all’avversario e vince troppo poco. Voto 4
di Fulvio Collovati
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