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Editoriale Palermo – E’ dominio rosanero
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11 anni agoon
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RedazioneIl Palermo fila con in vento in poppa. Grazie alla quarta vittoria in sequenza, ha aumentato il vantaggio sulle inseguitrici, al punto che soltanto un clamoroso rilassamento potrebbe mettere in dubbio non solo la promozione ma persino il primato. Rispettando la media inglese salirebbe di categoria in carrozza. Dopo il successo col Pescara s’è di fatto messo alle spalle gli scontri con le compagini più insidiose. Mancano il Siena, che affronterà martedì, e il il Trapani, ma allo stato delle cose potrebbe anche permettersi un paio di passi falsi senza risentirne minimamente. Obiettivo è eventualmente inanellare qualche altro record, da incastrare nella storia della cadetteria.
Tutto fila per il verso giusto, quindi. Entra Belotti, da poco recuperato, e risolve con un colpo di testa bello e decisivo. Dybala è alla terza segnatura in quattro partite, dopo un digiuno di oltre un anno. L’argentino, con Vazquez, continua a far faville, realizzando e costruendo gioco. La panchina rosanero consentirebbe l’allestimento di un’altra formazione e persino il rientro contemporaneo di quasi tutti gli indisponibili (Di Gennaro e Morganella sono gli unici fuori e non si tratta di titolari inamovibili!) cade a fagiolo, proprio nel momento in cui si presenta il turno infrasettimanale. Questa stagione sembra l’esatto contrario della precedente, nella quale tutto girava all’incontrario ed ogni episodio era soltanto di segno negativo.
La sorte comunque nelle vicende del Palermo c’entra fino a un certo punto. E’ indubbio lo strapotere rosa. Anche a Pescara, il Palermo nel primo tempo ha dominato. Ha registrato un calo, dovuto alla ovvia reazione degli adriatici, all’inizio del secondo, quando Cosmi rischiando il tutto per tutto ha buttato nella mischia anche Cutolo e Mascara (puntuale all’appuntamento con il gol dell’ex), ma ha ripreso il controllo in virtù delle contromosse di Iachini, cui va ascritto il merito d’aver cambiato le punte con altre punte, anziché con uomini di contenimento, non arretrando e non dando l’impressione di patire il ritorno biancoazzurro.
Tra i giocatori, una menzione speciale per Barreto. E’ cresciuto tantissimo. Nelle sue prime stagioni al Barbera s’è distinto per impegno massimo, ma difettava in lucidità. Correva con frenesia, spesso a vuoto e creando dei buchi tattici enormi proprio per la smania di strafare. Adesso è molto più misurato, assicura la stessa copertura, ma riesce persino a regalare geometrie ed assist. Dal momento che anche Iachini era un mediano e pure di valore, scommettiamo che (anche) nell’evoluzione del capitano c’è lo zampino dell’allenatore?
Antonino Pavone (www antoninopavone it)
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