Pagelle Juventus
Editoriale Genoa – Un punto che vale
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11 anni agoon
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RedazioneCon la salvezza conquistata alle idi di marzo, per il Grifone, si sono spalancate le porte (proprio come cantato nell’inno) verso un finale di stagione piuttosto sereno. E se non fosse stato per le recenti e immeritate sconfitte con Chievo – per sviste arbitrali – e Juventus – Calaiò ahi! – la classifica racconterebbe qualcosa di diverso; assodato che il Genoa attuale non ha i mezzi per competere con le concorrenti per un piazzamento europeo, tre punti in più sposterebbero i rossoblù nella parte sinistra della graduatoria. La parte che meritano. Da quando sulla panchina è tornato Gian Piero Gasperini (settima d’andata), la squadra ha acquisito un’identità che Liverani, preoccupato a cercare il modulo ideale, non era stato capace di scolpire: stravincere un derby ti fa entrare nella storia, vero, però se non seguono punti e risultati la conseguenza fisiologica è l’esonero. Trentadue punti in ventidue giornate, media di 1,45.
L’essere usciti imbattuti dal Tardini è un motivo che avvalora il punto conquistato dal Genoa, il Parma entro le proprie mura ha perso solo con Roma e Juventus, entrambe di misura (2-3 e 0-1). Non esattamente le ultime del torneo. La squadra di Donadoni gioca un calcio intelligente, consapevole dei propri limiti, fatto di movimenti senza palla e sovrapposizioni per favorire la superiorità numerica e l’azione fisica di Amauri in area di rigore attraverso i colpi di genio di Cassano; al momento i gialloblù, in corsa per l’Europa League, sono i peggiori avversari da incontrare. In vista delle tre sfide settimanali, Gasperini, ha varato un mini turn-over che ha portato al risparmio di Sculli, Gilardino e per quanto ha potuto Bertolacci (subentrato all’infortunato Matuzalem): scelta lodevole perché chi è entrato in campo non ha fatto rimpiangere i titolari. Su tutti Cofie, centrocampista di rottura, poco incline all’invenzione sebbene di nome faccia Isaac, come sir Newton. Suo il gol del vantaggio, pareggiato a seguito d’una dormita collettiva: ecco cos’ha tradito il vecchio Grifo, la difesa a zona sulle palle inattive.
Ora che la Sampdoria è avanti un punto rispetto al Genoa per la prima volta in stagione, le ultime dieci giornate potrebbero consegnare gli stessi punti alle due genovesi con la conseguenza che davanti chiudano i blucerchiati: tolta la Roma all’ultima settimana laddove i giochi saranno fatti, i rossoblù possono far conto su d’un finale più agevole (dopo aver affrontato Lazio e Milan) rispetto ai cugini, impegnati al Ferraris con Fiorentina, Inter e Napoli. Tutte squadre in corsa per qualche obiettivo. Il testa a testa sarà avvincente e durerà fino all’ultima azione a coronamento di una stagione serena, senza troppe complicazioni nonostante ci sia stato un cambio d’allenatore per parte. Sulle poltroncine della tribuna d’onore del Tardini di Parma sedeva il ct Prandelli, intento a prendere appunti su Cassano: il talento barese non ha brillato ma il viaggio da Coverciano è valso a percepire buone sensazioni su Paletta e Perin.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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