Pagelle Juventus
Editoriale – La Juve di Conte non sa più difendere
Published
11 anni agoon
By
RedazioneNon è stata una questione di turnover questa volta, perché non è stato un problema di uomini per la Juve. Anche perché, alla fine, tra i panchinari “cronici” in campo c’erano solo Giovinco e Osvaldo. Non una grande partita per entrambi ma non è questo il punto. La verità è che la squadra di Conte ha pagato, ancora una volta, il suo atteggiamento rinunciatario.
La tattica bianconera ultimamente è molto chiara: partire forte, andare in vantaggio, insistere alla ricerca del raddoppio. Se funziona, allora riesce a mettere due o tre gol tra lei e l’avversario e gioca in scioltezza, se no cerca comunque di controllare, senza quasi mai riuscirci. Si abbassa, si mette tutta dietro la linea della palla, stringe le linee e alza una diga davanti a Buffon. Una diga che, però, spesso fa acqua.
La Juve è devastante quando gioca a ritmi alti, non riesce ad esprimersi se si abbassano. E abbassarli appositamente per addormentare la gara contro una squadra – la Fiorentina – che invece quando calano sale in cattedra col suo possesso palla, è un autogol clamoroso. E’ vero che fino a quel momento i Viola avevano creato poco – non nulla ma sicuramente meno degli avversari – però tenere in corsa l’avversario e invitarlo a banchettare nella propria metà campo non è mai una scelta saggia. Soprattutto quando di fronte c’è gente come Pizarro, Borja Valero e Gomez.
E, ancora una volta, Gomez – appunto – l’ha dimostrato, punendo la Juve negli ultimi minuti di gara, proprio quando per rafforzare il concetto “teniamo l’1-0” Conte aveva rinunciato ad una punta (Osvaldo) per inserire un centrocampista (Pogba). E siccome a volte il destino si diverte a infierire, a quel punto pure Marchisio ha cominciato a zoppicare, lasciando i suoi praticamente in 10 proprio quando c’era bisogno di tutti per cercare il forcing finale.
Detto questo, la sfida è ancora apertissima, perché pensare che la Juve non faccia gol a Firenze viene difficile. La Fiorentina vista a Torino, però, ha meritato – e legittimato – il pareggio e in casa parte col vantaggio di un risultato che può consentirle di gestire i ritmi della partita, possibilmente tenendoli bassi per innervosire l’avversario. Conte, stavolta, sarà costretto ad attaccare e questa, forse, è l’unica buona notizia in casa bianconera visto quello che combina quando cerca di difendere…
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”