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Editoriale – L’Atletico è squadra, il Milan no
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11 anni agoon
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RedazioneAtletico Madrid-Milan 5-1 è l’impietoso risultato aggregato degli ottavi di Champions League. C’è tutta questa differenza tra la squadra di Simeone e quella di Seedorf? Difficile dare una risposta univoca e sintetica, ma il campo non mente (quasi) mai. Di sicuro i rossoneri non hanno fatto nulla per sbugiardarlo.
Al Milan è mancato praticamente tutto: intensità, volontà, voglia, carattere, personalità, qualità, tecnica e anche quel pizzico di fortuna che ti serve in serate in cui cerchi il miracolo: i ragazzi di Seedorf hanno avuto anche un’incoraggiante reazione dopo il gol a freddo dei Colchoneros, ma dopo la sfortunata deviazione di Rami che ha regalato il raddoppio agli spagnoli, si sono sgonfiati. Va detto, in tutta onestà, che però pure la deviazione sul colpo di testa di Kakà era stata decisiva per far terminare il pallone in rete e alimentare il sogno.
Nei commenti post-partita si è evocato il maggiore tasso tecnico della squadra di Simeone, la migliore qualità e la superiorità tattica dei Colchoneros: d’accordo fino ad un certo punto. Presi singolarmente, non c’è – sulla carta – tutta questa differenza. La sostanziale differenza è che l’Atletico è quello che il Milan non è, cioè squadra.
“Noi conosciamo i nostri limiti e sappiamo come porre rimedio, giocando compatti e aiutandoci l’un l’altro. E’ questo il nostro segreto”, parole e musica di Diego Costa, quello che in 180′ ha mostrato a MiniMario quanta strada deve ancora fare per diventare Super. Per ora lo è solo nell’arroganza, nella presunzione e nell’autostima. Purtroppo per lui, però, l’ego non fa gol.
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