Pagelle Juventus
Editoriale Palermo: Più vicini alla meta
Published
11 anni agoon
By
RedazioneLa vittoria sulla Juve Stabia è di quelle capaci di segnare una stagione. Con il terzo posto ad otto ed il secondo a sette punti, la classifica sorride ai rosanero che, a questo punto, devono soltanto tenere d’occhio il vantaggio. Senza rilassamenti, è chiaro, ma con la consapevolezza d’essere pienamente padroni del loro destino. Da sabato prossimo col Brescia, Iachini potrà dedicarsi a sperimentare soluzioni nuove, a valutare schemi ed interpreti in vista della prossima stagione ed a mostrare – ci si augura – finalmente un po’ di bel gioco con continuità, convincendo tutti dell’opportunità della sua conferma anche nel torneo di categoria superiore.
Contro l’ultima della classe, l’errore più grossolano poteva essere quello di prendere sottogamba gli avversari. Il Palermo non ha peccato di presunzione e, secondo pronostico, ha fatto un sol boccone delle vespe campane. Travolgendole come un uragano e rischiando nel primo tempo d’imbracciare il pallottoliere. Un gol immediato gli ha spianato la strada rendendo tutto più facile, è vero, ma è giusto riconoscere che i rosa non si sono mai fermati finchè non hanno avuto la certezza d’essersi assicurata la gara. Pregevole il lavoro mentale compiuto da Iachini, deciso a rompere gli indugi e a prodursi nell’accelerata forse ormai decisiva. Ha puntato tutto sulla vittoria, il tecnico, come unico possibile obiettivo, schierando una squadra decisamente offensiva, a cominciare dai due terzini d’ala incursori come Lazaar e soprattutto Stevanovic, poco adatto a contenere. L’occasione di allungare decisamente era troppo ghiotta e i rosanero l’hanno sfruttata.
Privo delle due punte titolari e con la terza (Belotti) in panchina e fuori condizione, Iachini ha schierato un’inedita coppia davanti. Gli argentini Dybala e Vazquez hanno dialogato in forza di una tecnica superiore, mandando in sollucchero Zamparini, che d’entrambi è sempre stato un convinto sostenitore per motivi non solo economici e di rientro dell’investimento. Dybala s’è mosso con agilità, esaltandosi nei dribbling e poteva anche segnare se Maresca non avesse reclamato un penalty poi sprecato malamente (a proposito, il diagramma delle prestazioni del regista da qualche partita è in forte ribasso). Vazquez continua a stupire soltanto chi non lo conosceva abbastanza. E in questa classifica vanno inclusi purtroppo anche.. i tecnici prima di Iachini (Sannino e Gattuso), che l’hanno allegramente spedito altrove o messo fuorirosa come se, gli a lui prescelti, fossero dei campioni. Ne ho già parlato più volte, in tempi in cui era difficile farlo. Con un gol, una prova di sostanza e un assist decisivo (il terzo nelle poche occasioni in cui è stato fin qui impiegato), il “Mudo” ha smentito le critiche preconcette dei tifosi, imbeccati a dovere, sulla presunta eccessiva lentezza (!) e incapacità di reggere i 90’.
Per finire, una menzione di merito tocca doverosamente a Bolzoni, trasformatosi da faticatore di centrocampo in goleador. Una doppietta se la sognava la notte, il rude mediano, e se anche i sogni di… Bolzoni si avverano, vuol dire che in serie A quasi quasi già ci siamo.
Antonino Pavone (www.antoninopavone.it)
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”