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Editoriale Palermo: Rispunta il problema del gol
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11 anni agoon
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RedazioneIl Palermo ha rallentato. E’ innegabile. Lo dicono i numeri. Quattro pareggi in cinque partite, una sola vittoria e di misura, la miseria di due gol segati di cui uno su rigore non attestano di un brillantissimo momento dei rosanero. Non è certo questo il passo di una capolista che vuole arrivare alla promozione diretta. Solo il cammino incerto delle concorrenti ha finora permesso di restare in sella e consolidare il primato. Adesso però che l’Empoli da segni di risveglio e compagini come il Cesena e soprattutto il Trapani vanno a mille, i contraccolpi si cominciano ad avvertire anche il classifica. Bisognerà rialzare il livello di guardia, per non ritrovarsi inguaiati in piena bagarre. La meta è ancora lontana e tutta da conquistare.
La partita con lo Spezia ha riproposto la ben nota idiosincrasia agli incontri casalinghi. Anche stavolta col doppio turno interno e con la prospettiva di allungare, il Palermo s’è impantanato. Il pericolo era nell’aria e puntualmente si è concretizzato. Incassare un gol su palla da fermo a pochi minuti dalla fine, ci può stare. Semmai stolto è risultato per i rosa non insistere alla ricerca del raddoppio nel loro miglior momento ed arretrare troppo confidando in una difesa impermeabile e sull’imbattibilità di Sorrentino (crollata dopo oltre 600’). Anche l’assenza di Maresca, maestro nel congelare attivamente il gioco altrui, ha avuto il suo peso.
Iachini può contare su valide attenuanti, è vero. Infortuni e squalifiche ne condizionano ormai da settimane le scelte, ma con l’organico che si ritrova non ha diritto di lamentarsi troppo. Sabato l’allenatore ha cercato vie nuove. Positivi gli inserimenti di Di Gennaro in mediana e di Stevanovic sulla fascia. Entrambi tuttavia – a sottolineare la fase non proprio fortunata della stagione – sono finiti fuori per infortunio e non sono stati validamente sostituiti.
Note dolenti dall’attacco. La sterilità che ne aveva caratterizzato l’inizio di campionato si è riproposta puntualmente dopo l’infortunio di Belotti, la cui assenza coincide non a caso col miniciclo negativo. Il giovane lombardo era apparso come il più completo del pacchetto avanzato e l’unico capace sia di integrarsi con tutti i compagni di reparto sia di inventarsi soluzioni adatte a risolvere le partite quando la situazione si faceva inestricabile. Manca ormai da dicembre per uno di quegli strani infortuni che stanno caratterizzando un’annata (Barreto, Sorrentino, Dybala ecc) in cui i giocatori escono con prognosi di due settimane e rimangono fuori per mesi. Inspiegabile! Il tandem Hernandez-Lafferty proprio non ingrana. Quando giocano insieme rendono molto meno della somma dei rispettivi talenti. L’abbiamo già scritto. Nelle fasi in cui brilla il primo, s’oscura il secondo e viceversa. L’uruguaiano ha iniziato bene e segnato un gol per poi calare. L’irlandese è venuto fuori alla distanza, non fa mancare supporto agonistico alla squadra ma sta troppo spesso alla larga dal centro area, dove al contrario potrebbe e dovrebbe sfruttare la sua fisicità e i centimetri per fare da torre mobile contro difese schierate. L’agile ancorchè fin qui sterile Dybala, rientrato pure lui da lungo infortunio, sembra forse più adatto ad affiancare uno dei due o ad ispirarli entrambi come trequartista. Vedremo. Dalla soluzione del problema del gol, dipende il futuro sereno dei rosanero. A cominciare dalla prossima col Bari, compagine che – non dimentichiamolo – imponendosi all’andata decretò l’allontanamento di Gattuso.
Autore: Antonino Pavone (www.antoninopavone.it)
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