Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Da Dempesy a Pogba
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11 anni agoon
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RedazioneTrentottesimo minuto del secondo tempo. Ormai è tutto scritto, si gioca solo per onorare la maglia e i tifosi che ancora cantano nel loro settore. Il giudice deve decretare la fine della gara attraverso il triplice fischio, un po’ come il colpo di martelletto del giudice quando finisce di leggere la sentenza. Il texano Clint Dempesy s’inventa il gol che un domani potrà raccontare ai suoi nipotini, pallonetto di destro dal limite dell’area di rigore che si spegne sotto l’incrocio dei pali. È il 4-1, è il quarto gol ma di gran lunga il più bello. Quello che manda negli abissi la Juventus e il progetto di rinascita dopo la retrocessione in Serie B. Con quel prodigio il modesto Fulham di Roy Hodgson batté i bianconeri allora allenati da un altrettanto modesto Alberto Zaccheroni, fu l’inizio di due stagioni di buio totale illuminate, infine, da Antonio Conte.
Era il 19 marzo 2010, sembra passata un’eternità. In mezzo è successo di tutto, storia che prevale sulla cronaca e viceversa. Tre anni dopo la Juventus si ripresenta in Europa League con un’altra veste, soprattutto perché casca dalla Champions League, e con altre ambizioni: stavolta i bianconeri non accolgono questa coppa come un retaggio del passato, bensì vi concorrono semplicemente per vincerla. Leggendo fra le righe le ormai famose “sedici gare in cinquantadue giorni”, si capisce che Conte è convinto d’aver già passato il turno col Trabzonspor; basta scaramanzia, basta voli aerei effettuati lo stesso giorno del passaggio del turno precedente (l’anno scorso la Juve atterrò a Monaco di Baviera lunedì sebbene giocasse mercoledì perché la vittoriosa trasferta di Glasgow iniziò proprio in quel giorno). Settantadue giorni dopo il gol di Sneijder e la neve di Istanbul, la Juventus riprende il cammino intercontinentale e il destino vuole che la prima avversaria sia una squadra turca, il Trabzonspor.
La Juventus si affaccia ancora troppo timidamente dal balcone europeo, la manovra non è avvolta e spinta da quel furore tipico del campionato. Per quello c’è solo da aspettare che la fatica accumulata nella preparazione invernale venga smaltita, dalla trasferta di Milano il gruppo tornerà a volare: al momento ci limitiamo a constatare che le prestazioni sono progressivamente andate in calando, dalla mezz’ora regalata all’Inter, al secondo tempo concesso a Hellas e Chievo. Pure col Trabzonspor, squadra tutto cuore e poca qualità, si è visto un rallentamento attorno al 70’, poco dopo che i tifosi turchi festeggiassero come di consueto la caduta dell’impero di Trebisonda: il centrocampo si allunga e i giocatori sono costretti a correre il doppio, i turchi hanno avuto una palla gol nel match, fra l’altro annullata per l’uscita del pallone al momento dell’assist. Poi solo Juventus, con Osvaldo alla prima gioia piemontese e Pogba con l’ennesimo capolavoro. Non molto dissimile da quello di Dempesy, circa tre anni fa.
Alessandro Legnazzi
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