Pagelle Juventus
Editoriale Sochi – Kostner da Oscar
Published
11 anni agoon
By
RedazionePrima di celebrare i campioni, prima di rendere i giusti omaggi a chi vince e trionfa, prima di tutto questo è umanamente corretto dare la precedenza a fatti ed eventi esterni all’Olimpiade. Avevamo aperto gli attuali Giochi con l’auspicio che l’unico protagonista fosse lo sport e nient’altro, ahinoi due settimane dopo dobbiamo ammettere d’aver perso la scommessa: in Ucraina, Stato nato dallo smembramento dell’ex Unione Sovietica, il popolo sta manifestando il proprio dissenso verso la politica antieuropeista di Viktor Yanukovich, il Presidente che ieri ha annunciato un tregua con gli insorti, durata di fatto solo qualche ora. Oggi la strage di piazza Maidan con i poliziotti che hanno aperto il fuoco a chi li ostacolava, i morti accertati sono oltre cento. Questi fatti non passano inosservati perché a poche ore di auto da Kiev è in atto l’Olimpiade di Sochi, la manifestazione che fa da ambasciatore fra i popoli.
Al momento gli atleti ucraini non abbandonano il Villaggio e Serhij Bubka, membro del Comitato Olimpico ucraino, getta acqua sul fuoco. Si vive in un clima strano, da una parte l’ebbrezza dell’evento, dall’altra il dramma di una nazione. Così il dolce si mischia all’amaro, la vittoria alla sconfitta. Carolina Kostner ha conosciuto entrambe, la sconfitta dolorosa di Torino 2006 e Vancouver 2010, e la vittoria di Sochi. Finalmente una medaglia olimpica, al terzo tentativo arriva il bronzo che le permette l’en plein in carriera: la nostra pattinatrice ha vinto tutto. Tutto. Dalle cinque medaglie mondiali alle nove europee, dallo scandalo che ha investito il fidanzato Alex Schwazer fino al ritiro paventato più volte. E’ stata più forte di tutto. Questo podio le era in qualche modo dovuto. Sul quel gradino, poco più sotto della sudcoreana Yu-Na Kim e della diciassettenne Adelina Sotnikova (russa favorita dai giudici), ci sta d’incanto come le note del Bolero che le hanno permesso di conquistare la giuria.
Carolina è stata accompagnata deliziosamente da quella musica che cresce piano piano. Decisa, concreta, padrona della situazione, attrice su un palcoscenico che non le mette più paura. Tre combinazioni, sette salti tripli di livelli quattro, il massimo. Kostner va oltre ogni limite, distrugge i record italiani di gara (142.61) e del totale. E può gioire di una prestazione da sogno, il punto d’oro che chiude la carriera dell’allieva di Michael Huth. In ventiquattro Olimpiadi di pattinaggio di figura per l’Italia è solo la seconda medaglia di bronzo, dopo quella del duo Barbara Fusar Poli-Maurizio Margaglio a Salt Lake City 2002. “E’ stato fantastico, come aver scalato una montagna: sarà la mia ultima stagione, dedicherò meno tempo a questa disciplina che mi ha esaurita” commenta Carolina visibilmente emozionata dopo la cerimonia floreale.
Alessandro Legnazzi
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”