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Editoriale Sochi – Italtrack da sogno!
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11 anni agoon
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RedazioneIl bilancio dell’undicesima giornata di gare di questa Olimpiade è amaro per una serie di motivi che tra poco spiegheremo. Prima le dolci note suonate da Arianna Fontana e da tutta la squadra italiana di short track che ha conquistato un magnifico bronzo nella staffetta: è il terzo piazzamento numero quattro dell’Italia nonché sesta medaglia olimpica ottenuta dopo un rocambolesco finale di gara. Le azzurre partono all’esterno con Martina Valcepina, le prime fasi sono di studio, alla quarta delle ventisette tornate la Cina supera le nostre ragazze e balza al terzo posto restandoci fino all’episodio che segna la gara. Arianna, a meno dodici giri, sta per dare il cambio a Lucia Peretti quando cade a terra complice un’ostruzione della sudcoreana Park Seung-Hee. La testa del gruppo si stacca e l’Italia resta dietro. La Cina all’ultimo cambio commette una scorrettezza e viene squalificata! Il Canada vince la medaglia di bronzo, l’Italtrack il bronzo.
Chi invece ha deluso, per cause di forza maggiore, è Omar Visentin nel cross dello snowboard. Il leader di Coppa del Mondo di specialità puntava fortemente all’oro (probabilmente l’unica nostra chance di conquistarlo) ma, in semifinale, precipita in seguito a un contatto non voluto con l’australiano Cameron Bolton: questi urta la parte posteriore del suo snowboard facendogli perdere l’equilibrio, Visentin cade male, batte la gamba e la testa. Intervengono subito i medici a bordo pista i quali decidono di portarlo precauzionalmente in ospedale. Sospiro di sollievo, nessun trauma cerebrale: però la tanta amarezza rimane. L’oro va al dominatore francese Pierre Vaultier, argento a Nikolay Olyunin, terzo lo statunitense Alex Deibold, sesto Matteotti.
Passando allo sci alpino, sotto la pioggia del gigante femminile l’Italia racimola un’altra medaglia di legno: Nadia Fanchini è quarta per soli trentotto centesimi dietro alla tedesca Regensburg. Le condizioni meteo hanno messo a serio rischio la competizione (Maria Riesch non è scesa per l’influenza) ma va da sé che quando il motore olimpico si accende è sempre molto difficile fargli deviare direzione: la pista è stata ammorbidita dall’acqua e arrecato un danno importante a chi è dovuto scendere per ultimo, non per Tina Maze, sempre in testa in entrambe le manche. Per la sciatrice slovena è il secondo oro di questi Giochi: “Ancora non ho realizzato quel che ho fatto, avevo sognato un giorno così e fa niente se sono fradicia!” commenta poco dopo la premiazione. Occhi puntati sul gigante maschile: le previsioni non danno piogge, solo cielo coperto. Si gareggerà sul tratto finale della pista di discesa, Ted Ligety è favorito su Pinturault e Marcel Hirscher, leader dello squadrone austriaco.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @luscisndru)
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