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Editoriale Sochi – E ora un oro!
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11 anni agoon
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RedazioneSettimana conclusiva di questa sorprendete Olimpiade invernale. L’Italia ha raggiunto lo stesso numero di medaglie di Vancouver (il magro e sconsolante bottino di cinque podi) in metà del tempo: due argenti, Innerhofer in discesa libera e Fontana nei 500 metri di short track, e tre bronzi, Zoeggeler nello slittino e ancora la coppia Innerhofer-Fontana rispettivamente in supercombinata e 1500 metri. Da adesso si può solo migliorare e, entro i nostri confini, fremiamo per festeggiare un oro. Sarebbe meraviglioso poiché gli addetti ai lavori non pagano un italiano sul podio, come in Canada quattro anni fa quando all’improvviso lo vinse Giuliano Razzoli. Carolina Kostner darà il massimo per nobilitare la gara ma le favorite del ghiaccio sono le russe; non di meno sarà Arianna Fontana nei 1000 metri e nella staffetta.
A proposito di staffetta, le atlete azzurre hanno stipulano un patto: ciò che conta è solo il podio, unico obiettivo da raggiugere congiuntamente. La compagna azzurra Martina Valcepina ammette: “Tecnicamente Arianna è la pattinatrice più forte del mondo, ha una traccia perfetta e fa sempre la cosa giusta, come ha dimostrato nei 1500. Si fida moltissimo dei suoi allenatori e ha un’umiltà fuori dal comune: lavorare con una campionessa del genere ha fatto crescere tutte noi in questi mesi. Cina e Corea hanno quartetti pazzeschi, ma noi valtellinesi ce la giocheremo”. Più che un monito è un urlo di guerra: domani, per fare risultato, bisognerà infiammare il ghiaccio. Oltre allo short track, l’Italia sarà in gara nel gigante femminile con Karbon, Fanchini, Brignone e Marsaglia nella gara più incerta da pronosticare alla viglia: in Coppa del Mondo sono state incoronate cinque regine diverse in altrettante tappe, l’ultima di queste addirittura a dicembre 2013 (si sarebbe dovuto gareggiare il 25 gennaio a Maribor ma l’evento è saltato per le condizioni meteo avverse nonostante il tentativo di recupero a Kranjska Gora, in Croazia).
Nella pista di Rosa Khutor grande protagonista sarà la velocità: infatti è prevista solo una parte ripida nel finale, un muro tecnico che porta direttamente al traguardo. All’inferno o al paradiso. Per queste caratteristiche lineari e scorrevoli, favorita è Michaela Shiffrin, la sorprendente statunitense che compirà diciannove anni il prossimo 13 marzo e che già vanta una Coppa del Mondo di slalom speciale in bacheca: da outsiders le solite Anna Fenninger (oro in SuperG), Tina Maze e Lara Gut, vincitrice del primo slalom stagionale.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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