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Editoriale Premier League – Manchester si tinge di azzurro: City mai così competitivo
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11 anni agoon
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RedazioneLa Premier League di questa stagione sarà sicuramente di quelle da ricordare: mai vi era stata una tale incertezza nelle prima posizioni di classifica. Di verdetti tuttavia ne cominciano ad arrivare, ed uno di questi è che sicuramente lo United vivrà una stagione avara di soddisfazioni. A Manchester però da diversi anni è presente una nuova e grandissima realtà, che vive un momento diametralmente opposto. Il Manchetser City dello sceicco Mansour sembra avere definitivamente trovato la dimensione cercata. Con la vittoria sul Tottenham di mercoledì sera, e il contemporaneo pareggio dell’Arsenal, i Citizens sono tornati in cima all Premier League e la sensazione è che sarà molto, molto difficile spodestarli. La squadra di Pellegrini dpo qualche incertezza iniziale pare essere diventata un autentica macchina da guerra e i numeri lo testimoniano.
In campionato in 23 gare di campionato sono arrivate 17 vittorie(11 su 11 in casa) condite da addirittua 68 gol: in poche parole 3 ogni 90’. Con le big poi i risultati sono stati straordinari: 4 a 1 nel derby, 6 a 3 contro l’Arsenal e nelle due gare con il Tottenham si ha un parziale di 11 a 1. Numeri sinceramente inaspettati e che lasciano senza parole. Ottimo anche l’andamento in Champions League, dove la squadra di Pellegrini si è persino tolta lo sfizio di sconfiggere l’imbattibile Bayern a Monaco. Il Barcellona testerà le reali ambizioni della squadra di Manchester in Europa, ma lo scontro appare equilibrato come mai. In Fa Cup ora ci sarà da affrontare il Chelsea di Mourinho per superare il 5° turno. Da non dimenticare poi che, il 2 marzo, il City si giocherà la finale di Coppa di Lega a Wembley contro un Sunderland tutt’altro che irresistibile. Sarà il possibile primo mattoncino verso un poker in cui parecchi iniziano a credere.
Ma da dove nasce questo straordinario Manchester City? Nonostante i grossissimi investimenti dello sceicco, per i Citizens non è stata una pacchia fin dall’inizio. Le prime grandi spese, necessaria per portare la squadra dove attualmente si trova, non furono ripagate da grandi successi sul campo: con Mark Huges il City ottenne un tristissimo decimo posto. Fu con l’ingaggio di Roberto Mancini che si ebbe una prima svolta: arrivato nel dicembre 2009, a maggio i Citizens si piazzaranno al quinto posto. Poi arrivarono i trofei: nel 2011 Fa Cup, dopo 35 anni di digiuno assoluto, l’anno successivo la Premier League che non veniva raggiunta dal 1968. A giugno arriva il terzo tecnico della ricchissima gestione araba, il cileno Manuel Pellegrini, autore di cose meravigliose in Sudamerica prima, in Europa poi con Villareal e Malaga.
La campagna acquisti è stata come al solito molto dispendiosa, ma obbiettivamente fatta con criterio assoluto. Via Tevez, dentro Negredo e Jovetic, per un fantastico quartetto offensivo con Aguero e Dzeko. I gol finora totalizzati dai Citizens in stagione sono stati ben 115. Inutile aggiungere altro. A metacampo viene lasciato partire Barry che viene rimpiazzato dallo straordinario Fernandinho, mentre sulla fascia viene inserito il supersonico Jesus Navas. Demichelis arriva come rincalzo dopo lo svincolo di Kolo Touré, passato al Liverpool. Al tecnico cileno spettava poi assemblare il materiale a suo disposizione e i risultati sono stati veramente indiscutibili. Qualche iniziale e comprensibile incertezza si è vista, ma ora il City si candida ad una stagione che potrebbe essere epica.
Lunedì arriva il Chelsea all’Etihad Stadium: solo Mou può fermare questa corazzata.
Andrea Mastromarchi Twitter: @Mastro__90 on Twitter
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