Editoriale – Stavolta Garcia batte Conte

Dopo il 3 a 0 della gara di Torino Conte si era crogiolato: “Sono stato proprio bravo, l’avevo studiata così ed è andata esattamente come avevo immaginato”. Non si può dire altrettanto della gara di Roma in Coppa Italia, in cui a ridere è stato soprattutto il collega Garcia. E non solo per la vittoria.

La partita l’ha sostanzialmente fatta la Roma dal 1′ al 90′, meritando il successo e il superamento del turno. E il fatto che la Juve fosse in formazione rimaneggiata non deve rappresentare un alibi, forse piuttosto un aggravante. Di per sé la scelta di dare fiducia alle secondo linee aveva un senso da un punto di vista motivazionale. Il messaggio era chiaro: “Qui siete tutti importanti e non mi interessa se la gara è decisiva, io non faccio differenze”. Atteggiamento pregevole, coraggioso e volendo anche intellettualmente onesto che, però, non ha pagato.

Ci stava di partire dando fiducia ai giocatori che, finora, avevano avuto poco spazio, ma Conte ha sostanzialmente atteso troppo prima di procedere ai cambi. Da un po’ Quagliarella e Giovinco, e prima del gol di Gervinho, avevano cominciato a soffrire e a passeggiare per il campo. Inevitabile considerato lo scarso impiego in campionato. Così, era venuto meno il primo pressing, la squadra si stava abbassando troppo e non riusciva a ripartire.

Servivano forze fresche ben prima del 77′, quando poi il tecnico bianconero ha inserito Llorente per Giovinco. Per di più, ha aspettato dopo lo svantaggio a richiamare in tutta fretta Tevez. Troppo tardi. Dall’altra parte, invece, Garcia – bravo e fortunato – ha azzeccato la mossa vincente: Pjanic ha letteralmente spaccato la partita e l’ha praticamente decisa. Garcia-Conte 1-0, diceva anche questo il sorriso del tecnico francese mentre a fine partita stringeva la mano al collega…