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Editoriale Australian Open – Bencic, esagerato paragone con la Hingis
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11 anni agoon
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RedazioneIl tennis è uno sport che deve essere letto con gli occhiali storici di chi si appresta a fare delle iperboli fra giocatori. Non è complicato cadere in errore siccome, al giorno d’oggi, un titolo anabolizzato fa sempre più effetto di una normale valutazione basata su riscontri di tipo oggettivo. Così, quando una bambina con la racchetta in mano batte una signora che, dando un’occhiata alla carta d’identità pare essere scappata da Villa Arzilla, il mare dell’informazione pullula di comparazioni al limite della decenza. Belinda Bencic, svizzera ma slovena d’origine, classe ’97, alla prima prova in uno Slam ha battuto la quarantatreenne Kimiko Date-Krumm; nemmeno il tempo di metabolizzare la vittoria che già deve fare i conti con una meraviglia del passato, Martina Hingis. Entrambe provengono dallo stesso ceppo culturale, entrambe hanno debuttato giovanissime in doppio (Martina vinse Wimbledon nel ’96 e Belinda il formato Junior nel 2012).
Da ieri le accomuna il fatto di essere state eliminate da una giocatrice asiatica al secondo turno all’esordio assoluto in un Major: a fermare la contemporanea elvetica è stata Li Na, finalista l’anno scorso su questi campi. Ci sono tanti elementi che accomunano la Bencic alla Hingis ma per favore evitiamo di considerare questa circostanza come un passaggio di testimone! Belinda è ai primi passi in un sistema caotico, va lasciata tranquilla e privata di tutte le pressioni perché la carriera si può bruciare nello stesso lasso di tempo che impiegava una palla a impattare a terra dopo il servizio di Roddick… Una regola tacita dello sport dice che se affronti l’avversario che domani ti può battere, il battesimo deve essere una batosta indimenticabile per il resto della carriera.
Gli italiani non hanno questi problemi poiché nel tabellone avanzano due tennisti nel pieno della loro attività agonistica: Fabio Fognini ha battuto Jarkko Nieminen al quarto set concedendo ben sedici palle break ma annullandone quattordici, mentre Flavia Pennetta si è sbarazzata della non meno complicata portoricana Monica Puig. Nel terzo turno, il tennista ligure se la vedrà con l’americano Sam Querrey, giocatore tosto su questa superficie e momentaneamente in testa alla classifica degli aces (43): se vincerà, Fognini, avrà quasi assicurata la quindicesima posizione nel ranking mondiale, cosa che dalle nostre parti non si verifica dai tempi di Panatta e Bertolucci. Mentre Djokovic passeggia su Mayer, Roger Federer viene spodestato dalla Rod Laver Arena dopo 63 incontri consecutivi: dieci anni dopo, contro Kavcic, tornerà nell’Hisense Arena. Laesae maiestatis.
Alessandro Legnazzi
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