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Editoriale – Milan, bisogna subito voltare pagina, Inzaghi non serve
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11 anni agoon
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RedazioneLa rocambolesca sconfitta contro il Sassuolo è stata fatale a mister Massimiliano Allegri che viene esonerato dopo quattro stagioni ed uno scudetto vinto. Parliamoci chiaro: una squadra che subisce quattro gol dopo essere passata in vantaggio per ben due volte, in più contro una neopromossa assoluta in piena crisi, reduce da ben quattro sconfitte consecutive, merita il licenziamento in tronco di tutta quanta la rosa. Come sempre nel calcio, poiché è sempre più economico e conveniente esonerare il tecnico che cambiare metà rosa, si è potato per la cacciata di Allegri. Una scelta però davvero senza senso e che è un altro sintomo dell’assoluta anarchia vigente a Milanello.
Innanzitutto è stato davvero un errore incredibile iniziare la stagione con un allenatore che in pratica era già stato esonerato quest’estate e che è rimasto a Milanello solo per onorare il contratto in scadenza a giugno 2014 (della serie cosa non si fa per i soldi!). In secondo luogo ci sembra un azzardo la possibile scelta di Inzaghi: Super Pippo conosce pochissimi giocatori in rosa, visto che negli ultimi due anni il ricambio in casa rossonera è stato forte. Dunque, a parte Kakà, Abbiati e Bonera (sempre comunque tra i migliori), SuperPippo non troverà nessun vecchio compagno da motivare o rivitalizzare. E poi? E’ davvero pronto?
Alla fine della fiera l’unico grande sconfitto è il Milan, che ha letteralmente buttato alle ortiche una stagione che poteva essere ideale per rilanciarsi con un nuovo tecnico e soprattutto un nuovo progetto tattico. Il povero Allegri in questi quattro anni ha sempre dovuto arrangiarsi. Con il Milan in questa desolante posizione, la società farebbe meglio a puntare subito sul tecnico del futuro…
Optare su un traghettatore in questo momento non serve proprio a nulla, perché difficilmente Inzaghi lavorerà per il futuro, sicuramente non punterà sui suoi giovani della Primavera, ma opererà per il presente, per cercare di convincere chi comanda (a proposito, chi? Silvio, Barbara o Galliani?) di essere pronto per il grande salto. La vicenda Stramaccioni non insegna nulla?
Francesco Scabar
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