Pagelle Juventus
Editoriale – Juve, ecco perché la vittoria di Bergamo vale di più…
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11 anni agoon
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RedazioneAl di là del risultato, esagerato e ingeneroso per l’Atalanta, la vittoria della Juve a Bergamo è una di quelle che vale molto di più dei canonici e statistici tre punti, perché ottenuta su un campo difficile, più con la forza e col cuore piuttosto che con la qualità e con la tecnica. Ma, proprio per questo, perché sofferta, combattuta ed arrivata non in una delle giornate migliori, siamo convinti che Conte se la coccolerà anche di più.
Sembra incredibile dirlo, visto che si commenta un 1-4, ma il tecnico bianconero ha cazziato i suoi durante tutta la partita e, probabilmente, lo farà anche dopo, per qualche atteggiamento superficiale, qualche leziosità di troppo, quella bulimica fame (marchio di fabbrica del carrarmato bianconero) mostrata solo a corrente alternata. Ma questa vittoria vale tanto non solo per come è arrivata, ma anche perché risponde indirettamente anche al tentativo della Roma di mettere pressione. Per di più, i 3 punti giungono al termine di una partita molto tignosa, contro un’Atalanta che a tratti, nel suo piccolo, ha fatto la Juve, giocando palla con personalità e senza timori reverenziali. Onore ai ragazzi di Colantuono.
Con i giallorossi in largo vantaggio contro il Catania, la Juve poteva innervosirsi, invece ha continuato a macinare gioco con tranquillità e ordine, senza mai andare in apnea. Vale di più anche perché ottenuta, qualcuno lo dimentica, senza quello che da tutti è considerato il faro della squadra, l’uomo imprescindibile, il “Deus ex machina” della manovra bianconera. Parliamo di Pirlo, ovviamente, la cui assenza è passata inosservata grazie al contributo sodale del trio Pogba-Vidal-Marchisio, che a turno ne hanno fatto le veci. E a proposito di quest’ultimo, interessante (e da riproporre?) l’esperimento che lo ha visto schierato davanti alla difesa nell’inedito ruolo di regista.
Vale anche di più perché lo strapotere fisico mostrato non è stato tanto “stra” come al solito. L’emblema è stato Llorente, comunque autore del terzo gol, che rispetto al solito ha sbagliato diversi controlli, mancato numerosi appoggi ed è sembrato a tratti quello spaesato di inizio stagione. Inevitabile, per lui, come per tutti i suoi compagni, tirare il fiato dopo uno sprint da velocisti che era impossibile non lasciasse un segno sui pur bionici ragazzi di Conte. Per i bianconeri era fondamentale arrivare alla sosta (e alla vigilia dello scontro diretto) con una vittoria scaccia-pressione. Risultato più che raggiunto.
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