Editoriale – Curve aperte: trionfa il buonsenso, ma si crea un precedente

Trionfa il buonsenso. Quello della Corte di Giustizia Federale, che accoglie il ricorso dell’Inter avverso il provvedimento di chiusura della Curva Nord di San Siro in occasione del derby contro il Milan. Forse i giudici federali hanno compreso che il pubblico è una componente fondamentale del calcio al pari del pallone, dei 22 in campo, degli allenatori e dell’arbitro.

E lo è ancora di più in una stracittadina così attesa è sentita come quella meneghina. La decisione scongiura il rischio di una grave violazione di un diritto sacrosanto come quello di un tifoso di usufruire del proprio abbonamento.

Nel caso in cui, infatti, il provvedimento di chiusura delle curve fosse stato confermato, gli abbonati, colpiti dalla sanzione, non avrebbero potuto esercitare un loro legittimo diritto, non perché compresso da una legge dello Stato o da un ordine dell’autorità di pubblica sicurezza, ma semplicemente perché congelato da una norma di un ordinamento come quello sportivo, che non può permettersi di obliterare le libertà costituzionalmente garantite.

Detto questo, c’è da sottolineare però che una decisione del genere crea un precedente pericoloso, che in futuro potrebbe rivelarsi non semplice da gestire.