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BUNDESLIGA – I 10 fatti del week end calcistico tedesco
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11 anni agoon
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RedazioneIl meglio e il peggio del week end calcistico tedesco
1- Sempre loro, ancora loro. Il Bayern Monaco continua a macinare record su record ogni settimana. Con la vittoria per 3-1 sull’Amburgo i bavaresi di Pep Guardiola raggiungono i 44 punti in classifica eguagliando il primato storico da loro stessi fissati nella stagione 2005-2006. E pensare che, nell’anno del triplete, il vecchio Jupp Heynckes era arrivato a 41… chi li ferma più?
2- Una grande gioia pure per loro. Bavaresi come i soggetti del fatto precedente, i giocatori della ridente cittadina di Augusta possono essere ben felici di un nuovo primato societario: non sono mai stati conquistati 23 punti nel solo girone d’andata. Il merito va a un gruppo ben allestito nel quale si staglia l’autorevole figura di Halil Altintop. E per non farsi mancare niente, il 4-1 rifilato all’Eintracht Braunschweig è la terza vittoria interna consecutiva: un dato mai registrato dal 1907 a oggi. Un altro mattoncino sul muro della salvezza.
3- Rodriguez nella storia. Segnare, far gol, gonfiare la rete. Tutti sinonimi dell’atto per cui un attaccante vive. La gioia di essere il marcatore. Ricardo Rodriguez è nella storia del Wolfsburg avendo segnato la rete casalinga numero 500 aiutando i Wölfe a raggiungere i 29 punti in sedici giornate di Bundesliga (record societario). Quando la squadra della Volkswagen vinse il Meisterschale nel 2009 fu un girone di ritorno entusiasmante a garantire una inaspettata vittoria: 43 punti garantiti da una coppia d’attacco favolosa, Dzeko-Grafite, che segnò ben 54 gol in una sola stagione. Altri tempi, altri avversari.
4- Sei volte, due volte. Il 3-3 del Niedersachsenstadion ha regalato emozioni a profusione oltreché due nuovi record per le squadre in campo. L’Hannover di Mirko Slomka ha fatto registrare la prima rimonta di tre gol utile a conquistare un punto quando ormai la partita sembrava persa; di riflesso, il Norimberga di Verbeek nella sua importante storia (i bavaresi vantano nove titoli e quattro coppe di Germania) non si è mai fatto rimontare tre gol di vantaggio. Una partita che verrà ricordata spesso dai tifosi. Quelli della Bassa Sassonia.
5- Nel posto giusto al momento giusto. Dopo dieci giornate, a Francoforte sul Meno, torna la vittoria. Era ora! La squadra di Armin Veh ha ritrovato i tre punti sul difficilissimo campo della BayArena di Leverkusen grazie al gol di Marco Russ, lanciando, di fatto, il Bayern Monaco verso il titolo di Herbstmeister. E forse qualcosa di più…
6- Cambiare non fa bene. Il Werder Brema è in una situazione critica di classifica e Robin Dutt sente scricchiolare la propria panchina dopo una scelta ai limiti dell’incoscienza umana. Dopo la sconfitta per 3-2 col Mainz, l’allenatore di Colonia ha deciso di cambiare il portiere, Sebastian Mielitz. Il suo sostituto, il venticinquenne Raphael Wolf, in tre gare giocate ha subito la bellezza di 14 gol: quattro dall’Hoffenheim, sette dal Bayern Monaco e tre dall’Herta Berlino. La morale? Quando si incontra il Werder Brema è sempre una festa!
7– Il tiki-taka dei puledri. Chi l’ha detto che in Bundesliga il famoso tiki-taka, ossia la ragnatela di continui passaggi fino a trovare un varco nella difesa avversaria, sia interpretato solo dal Bayern Monaco? Vero, Guardiola ne potrà vantare la paternalità ma non l’esclusività. Con molta umiltà questo sistema viene riprodotto anche dal Borussia Mönchengladbach di Lucien Favre: i primi otto posti della classifica dei passaggi completati sono equamente suddivisi fra queste due squadre (Alcantara, Kroos, Lahm e Rafinha contro Xhaka, Jantschke, Stranzl e Korb) mentre in quella dei passaggi completati l’egemonia si fa ancora più marcata con undici su quindici.
8- I più pericolosi. La classifica delle occasioni da gol è sempre un buon punto di riferimento per trarre delle conclusioni sulla pericolosità delle squadre: questa settimana al primo posto troviamo Mame Diouf dell’Hannover con otto palle gol, seguito da Pierre-Michel Lassoga dell’Amburgo (6) e Ronny (5) dell’Herta Berlino autore di una splendida gara giocata contro il Werder Brema.
9- Ribery. Basta il cognome. Nient’altro. Bastano queste sei lettere per schiudere una qualità calcistica fuori da ogni schema. Dicono che il fantasista del Bayern Monaco sia nervoso perché probabilmente non vincerà il Pallone d’Oro nell’anno in cui ha vinto tutti. E quando allora? Il 13 gennaio sarà presente alla cerimonia di consegna qualsiasi sia il responso, mica come fanno quei due portoghesi che quando non vincono se ne stanno a casa. Si consolerà con la Coppa Intercontinentale che vincerà in Marocco, questo è certo: il Bayern Monaco si consola, invece, perché quando segna Ribery non perde mai (e col Guangzhou di Lippi ha alzato l’asticella a cinquanta gare).
10- In anticipo sulla concorrenza. Venticinque gol in Bundesliga rappresentano un bel traguardo, specie per uno che viene da lontano. Dalla Corea del Sud, Stato non proprio di tradizione calcistica. Heung Min Son ci è riuscito a 21 anni, quattro mesi e ventidue giorni diventando così il più giovane (assieme all’ex giocatore di Schalke 04 e Bayern Monaco, Olaf Thon, nel 1987) in questa speciale classifica.
Alessandro Legnazzi