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Juve, a Istanbul nevica ancora ma si gioca…
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11 anni agoon
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RedazioneLe ultime da Istanbul: dopo l’spezione degli addetti della sicurezza, si è deciso che la partita tra Galatasaray-Juventus, interrotta martedì sera, riprenderà oggi alle 14 (ora italiana).
Dopo la bufera di graupel di martedì sera, che ha imbiancato in men che non si dica il Bosforo e la città di Istanbul, non si placa l’emergenza meteo nella capitale turca. Le previsioni meteo preannunciavano deboli nevicate per questa mattina. Al momento non nevica ma le strade di Istanbul sono tutte ricoperte di neve. Purtroppo sono previste precipitazioni nevose nel pomeriggio, proprio intorno alle 15,00 turche (le 14,00 italiane) quando dovrebbe riprendere la partita.
Calvario infinito. . Il vento ha fatto depositare la neve soprattutto sulla parte del tetto sopra ad una delle due aree di rigore, e continuano a giungere sul terreno di gioco incredibili quantità di ghiaccio che anche chi non guarda, nota, considerando il forte boato che queste causano al contatto col campo. Allo stato attuale delle cose è impossibile pensare che si possa giocare una partita di calcio in questo scenario, anche se gli addetti Uefa e del Galatasaray stanno cercando di risolvere il tutto proprio lavorando sulla parte alta dello stadio.
Secondo quanto riporta Sky Sport le condizioni del campo non sarebbero molto buone. Gli inservienti stanno ancora spalando la neve in alcune porzioni del terreno di gioco, molto appesantito e fangoso. Un’ulteriore nevicata, prevista per la giornata di oggi, potrebbe aggravare definitivamente la situazione.
La temperatura, nonostante l’orarrio pomeridiano, sarà molto rigida, intorno agli 0° C: sarà necessario un lungo e accurato riscaldamento se i giocatori vorranno evitare brutti infortuni. Sarà difficile prevedere l’evoluzione delle condizioni meteo nelle prossime ore. La Juventus, dopo una notte di disagi, dovrà tornare a concentrarsi sulla partita (sempre che non venga rinviata!), che si giocherà, in ogni caso, in uno scenario romantico e surreale.
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