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Editoriale Italia – Quando lo spread non conta
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11 anni agoon
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RedazioneItalia-Germania si sa, non è mai un’amichevole. Italia-Germania è la storia del calcio e la storia dice che raramente i tedeschi ci battono. Non ci sono riusciti neanche stavolta, nonostante si fossero portati in vantaggio col difensore del Borussia Dortmund, Mats Hummels, bravo a svettare più in alto di Barzagli e a impattare di testa un pallone che s’insaccava beffardo alle spalle di un incolpevole Buffon dopo aver carambolato sul palo. La reazione dell’Italia tardava ad arrivare, ma giungeva, sul finire della prima frazione di gioco, con l’uomo forse meno atteso: Ignazio Abate, divenuto di colpo protagonista, con un gol di pregevole fattura, fortemente cercato, rabbiosamente voluto dal laterale milanista, che prima recuperava un pallone vagante sulla fascia, e poi lo scaraventava in rete con violenza, dopo un bell’uno-due con Leonardo Bonucci. La nostra coppia d’attacco, composta nell’occasione da Balotelli e Osvaldo, ha combinato poco, con l’ex romanista spettatore non pagante e il milanista troppo timido a dispetto del suo carattere notoriamente forte. Il “Johnny Depp de noiantri” ha anche avuto la faccia tosta di andare su tutte le furie nel momento in cui Cesare Prandelli lo ha finalmente e doverosamente tolto dal campo per far spazio a un Candreva, sicuramente non fenomenale, ma quantomeno decente. La sensazione lasciata da Italia-Germania è che questa nazionale non possa assolutamente prescindere dal suo uomo migliore, quell’Andrea Pirlo, che, anche in una serata non proprio brillantissima come quella di stasera, riesce sempre a inventarsi qualcosa per cui valga la pena di applaudire. Al pubblico presente a San Siro, in una fredda notte di metà novembre, e a quanti hanno seguito questa sfida dal salotto di casa, tra una birra e una manciata di pop corn, rimane comunque una certezza: spread a parte, ancora una volta, la Germania non ci batte.
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