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Editoriale Fiorentina: tra una difesa che non va e un arbitro inadeguato
Published
11 anni agoon
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RedazioneLa Fiorentina non esce ridimensionata dalla sconfitta interna per 1-2 contro il Napoli. Un risultato macchiato da due componenti: lerrore
di Calvarese su Cuadrado nel finale e una difesa che troppo spesso latita.
I viola hanno espresso un miglior gioco per tutti i novanta minuti, dimostrando di essere ritornati ai livelli della scorsa stagione. Gli uomini
in più si chiamano Borja Valero, il fosforo, Cuadrado, colui che crea occasioni in superiorità numerica, Giuseppe Rossi, il goleador che regge da solo il peso di tutto lattacco. Benitez stesso ha dichiarato che i suoi hanno disputato la miglior partita difensiva questanno. Ma si sa, nel calcio non si vince ai punti.
Se l0-1 subito dai toscani è merito soprattutto dellinventiva di Higuain, che pesca, con un meraviglioso esterno destro, Callejon in area di
rigore, l1-2 (dopo il momentaneo pareggio di Rossi) è un errore figlio della foga di attaccare a tutti i costi e di una fase difensiva troppo spesso blanda. Una grande squadra sa che per portare in porto le partite occorre attenzione per tutta la gara: nel calcio non si vince ai punti e contro una squadra come il Napoli è facile essere puniti al primo errore commesso.
Passando di errore in errore, è sotto gli occhi di tutti quello commesso dallarbitro al novantesimo. Cuadrado si inserisce in area di
rigore, riceve una pedata da Inler e cade a terra: per il direttore di gara non è rigore, ma addirittura simulazione e seconda ammonizione che porta allespulsione del colombiano. Un fischietto con tanta esperienza in Serie B, ma poca in A, non dovrebbe dirigere il match clou della giornata. Il designatore Braschi avrebbe dovuto inviare una figura più esperta. La classe arbitrale sembra sempre più inadeguata alla nostra Serie A e lintroduzione dei giudici di porta sembra aver acuito il problema.
Sabato, però, cè già unaltra sfida importante: la Fiorentina va a fare visita al Milan. Società e squadra si devono ricompattare.
Montella deve dare una solidità difensiva a questa squadra ed evitare errori contro una formazione, quella rossonera, che seppur in crisi, ha in avanti campioni del calibro di Kakà e Balotelli. Le partite si vincono con la testa e non sempre con la frenesia: se i viola impareranno questa lezione, potranno dire la loro nella lotta ad un piazzamento per la Champions League della prossima stagione.
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