Pagelle Juventus
Editoriale Roma – Tra sogno e realtà
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11 anni agoon
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RedazioneDi questi tempi il tifoso romanista si sveglia la mattina pervaso da una vena di terrore. E se avessi solo sognato tutto quanto? E se la squadra fosse ancora quella mediocre e pasticciona degli ultimi tre anni?, si chiede sudando freddo. Per fugare ogni dubbio, prima di sorseggiare il caffè e addentare il cornetto, accende il computer e va a controllare sul sito ufficiale della Lega Calcio se la classifica di Serie A vede veramente la Roma capolista con una striscia infinita di vittorie consecutive.
Fatta scorpacciata di pizzicotti non si sa mai e tirato un bel sospiro di sollievo, il tifoso romanista può recarsi al lavoro, in attesa di un altro episodio di una saga che nessuno, nemmeno il più inguaribile ottimista, avrebbe mai previsto solo un paio di mesi fa.
Abbiamo vinto tre partite consecutive, ora figurati se battiamo la Lazio, non sarebbe da Roma… Ecco, adesso Delio Rossi ci rovina la gioia post derby… A San Siro per vincere la settima? Non ci credo nemmeno se lo vedo… C’è pure Maradona, guarda se il Napoli non ci fa lo scherzetto.
Questi tutti i pensieri che hanno attraversato la mente del tifoso romanista alla vigilia degli ultimi match della sua squadra. Che poi ha puntualmente sempre vinto. Allora via con una sfilza di non ho più parole, non ci credo, non mi pare vero, mi sembra irreale.
Per carità, c’è da capirlo il tifoso romanista, tra delusioni ormai passate alla storia (Roma-Lecce dell’85-86, la finale di Coppa dei Campioni persa in casa ai rigori contro il Liverpool) e delusioni più recenti (l’1-2 con la Sampdoria che ha mozzato la rincorsa scudetto nel 2009-10 e la finale di Coppa Italia persa con i cugini della Lazio lo scorso 26 maggio) il pessimismo cosmico è del tutto giustificato.
Però attenzione, il tifoso romanista ha anche una leggera, velata tendenza ad esaltarsi. Dopo il 3-0 con l’Inter in tanti sono andati di notte all’aeroporto di Fiumicino per accogliere i loro beniamini, una volta terminato il match con il Napoli le scene di delirio collettivo si sprecavano. All’ottava perla consecutiva il tifoso romanista era così contento che non gli pesava nemmeno stare in fila per un buon quarto d’ora all’altezza di Trastevere. Più tempo per strombazzare all’impazzata. E per controllare sul browser internet dello smart phone che fosse tutto vero.
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