Pagelle Juventus
Editoriale – Pjanic show sotto gli occhi di Maradona
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11 anni agoon
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RedazioneUna punizione degna del pibe de oro, giocate raffinate da gourmet del calcio e tanto per gradire anche il rigore che chiude la gara. Non ci sono dubbi, il protagonista assoluto del match dell’Olimpico è stato Miralem Pjanic, che sulle ali dell’entusiasmo per la storica qualificazione ai Mondiale 2014 della sua Bosnia ha sfoderato una prestazione da incorniciare, contribuendo in maniera decisiva a incastonare l’ottava perla dello straordinario campionato giallorosso. Straordinario come il centrocampo di Rudi Garcia. È proprio nella zona nevralgica del campo che il team capitolino ha fatto sua la contesa. La Roma sa coniugare alla perfezione quantità e qualità, il Napoli un po’ meno.
Intendiamoci, a nostro avviso i partenopei non hanno demeritato, costruendo due-tre palle goal nitide e tenendo sotto scacco la Roma in un paio di frangenti. Ma senza Gonzalo Higuain davanti è dura, specialmente se le poche opportunità che ti offre una squadra forte e quadrata come la Roma le butti al vento. E quando Marek Hamsik gioca troppo di fioretto, facendosi imbrigliare nella ragnatela difensiva tessuta da Benatia e compagni sono dolori. Prova evidente che nel secondo tempo, con i padroni di casa molto chiusi a difendere il goal iniziale, il Napoli si è reso meno pericoloso.
Peccato che il derby del Sud più importante del nuovo millennio abbia dovuto fare a meno proprio del Pepita entrato solo a secondo tempo inoltrato e per quasi tutta la contesa di Francesco Totti, uscito troppo presto per infortunio. La Roma però è stata brava a superare lo shock della perdita del suo intramontabile capitano e a colpire in extremis con la prodezza di Pjanic. Poi ha difeso con i denti, lottato su ogni pallone, corso fino allo stremo e lo ha fatto con tutti gli effettivi. Marco Borriello a tratti ci ha ricordato il Wayne Rooney difensore proposto a più riprese da Alex Ferguson, ma tutti hanno dato per l’ennesima volta il 110 per cento, prerogativa del nuovo corso francese.
Nel complesso quella che in molti hanno etichettato come la prima partita scudetto dell’anno ha mantenuto le premesse. Buona qualità del gioco e grande agonismo, insomma un bello spot per la Serie A alla ricerca del tempo perduto. Il fatto che la Roma abbia eguagliato le otto vittorie consecutive di inizio campionato della Juventus di Michel Platini, quando in Italia giocava la creme de la creme del calcio mondiale, forse è un buon segno per un intero movimento da troppi anni in affanno.
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