Pagelle Juventus
Editoriale Juve senza testa
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11 anni agoon
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RedazioneE’ stata una brutta, bruttissima Juve. E il giudizio non sarebbe cambiato di una virgola anche se la compagine bianconera fosse riuscita a portare a casa la vittoria. Aver ribaltato il risultato, era già tanta roba, soprattutto per come c’era riuscita: di pancia, di nervi, di cuore, ma con poca testa e quasi nulla del gioco a cui ci aveva abituato.
Non c’è il ritmo, non c’è l’intensità, non c’è l’attenzione, non c’è la bulimica voglia di recuperare il pallone, non ci sono le distanze, non c’è la cattiveria, non c’è azione manovrata, non c’è sfogo sulle fasce, ci sono parecchi lanci lunghi e spesso imprecisi. Ma, soprattutto, c’è eccessiva superficialità: il tocco di Bonucci sul primo gol ne è l’emblema, ma non è l’unico esempio. Riguardatevi Isla sul 2-2, semplicemente si dimentica che deve fare l’esterno basso di un 4-3-3 non di un 3-5-2. A questi livelli, è un errore imperdonabile.
Ma, lo ribadiamo, al di là delle disattenzioni difensive, c’è un problemi di singoli ad esempio Vidal non è il fenomeno ammirato la scorsa stagione, Pirlo paga le marcature personalizzate, Tevez non può essere sempre al massimo soprattutto se martoriato dai difensori avversari, Pogba può e deve avere qualche periodo di riflessione inevitabile alla sua età ma in particolare c’è una squadra un po’ scarica, molto sfilacciata e generalmente poco convinta e decisa.
Sarà anche vero che ogni errore la squadra di Conte lo paga a caro, carissimo prezzo, ma – per pagarlo – l’errore devi commetterlo. E se nei due anni precedenti era estremamente raro vedere i bianconeri sbagliare, oggi sta diventando una spiacevole abitudine. Una costante di cui il tecnico juventino farebbe davvero a meno. Il fatto è che, però, non sembra sia una questione fisica altrimenti non ribalti la partita nel finale né tutto sommato tattica sebbene gli avversari sembra abbiano trovato le contromisure ma soprattutto un problema psicologico.
E questa è la notizia peggiore per Conte: perché un cambio lo puoi anche sbagliare, la condizione riesci ancora a riprenderla, la tattica la puoi anche cambiare, ma lavorare sulla testa è il lavoro più difficile che un allenatore possa trovarsi a fare. E il più indigesto. Ma è da questo lavoro che dipendono le sorti della stagione della Juve.
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