Pagelle Juventus
Editoriale Roma – È una squadra da impazzire
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11 anni agoon
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RedazioneAlzi la mano il tifoso della Roma che aveva previsto un inizio stagione così impressionante dei giallorossi, anche dopo uno studio attento del calendario, tutto sommato alleato del team capitolino. Passato lo stucchevole e poco fruttuoso tikitaka di Luis Enrique, passate le disastrose performance difensive del 4-3-3 zemaniano è cambiato tutto nello spazio di un amen. I numeri stanno lì a testimoniarlo: miglior attacco (17 goal), miglior difesa (solo una rete subita), sei vittorie su altrettante gare disputate e sempre con almeno due marcature di scarto.
Con il Bologna pratica chiusa già nel primo tempo, a differenza di quanto accaduto in precedenza. Certo, colpa dei felsinei, troppo brutti per essere veri, ma anche e soprattutto di una squadra che attacca e difende in undici e a tratti mostra un gioco di eccellente qualità. Ora ha inquadrato e bene la porta anche Gervinho, sempre più determinante in una squadra che nel reparto offensivo deve ancora recuperare Mattia Destro, pur sempre, almeno sulla carta, uno dei migliori talenti espressi dal calcio italiano negli ultimi anni. C’è poco da aggiungere sulla prestazione contro il Bologna: la Roma ha dominato ogni qual volta ha pigiato il piede sull’acceleratore. Il bello è che si è presa qualche pausa, altrimenti sarebbe stato indispensabile il pallottoliere. Ribadiamo, val la pena sottolineare mille e mille volte la scarsa consistenza dell’avversario, ma proprio contro le piccole le precedenti edizioni della Roma a stelle e strisce avevano buttato alle ortiche vagonate di punti. E se guardiamo il tasso tecnico va detto che Luis Enrique e Zeman potevano affidarsi a tanta gente dai piedi buoni. Adesso l’inversione di tendenza è totale. È evidente che bisogna aspettare gli scontri diretti per esprimere un giudizio compiuto e che già il big match di sabato a San Siro contro l’Inter potrà distribuire conferme o svelare qualche magagna.
Ma la bontà del lavoro di Rudi Garcia è sotto gli occhi di tutti. Tra i suoi meriti che sono veramente numerosi c’è quello di continuare a tenere con i piedi per terra un ambiente cui basta un nonnulla per esaltarsi a mille o sprofondare nella più cupa depressione. La sfida più grande per il francese è proprio costituita dalla normalizzazione della piazza romanista. Tutto il resto, dalla gestione delle partite a quella della formazione da spedire in campo, per ora procede a gonfie vele.
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