Editoriale Parma – Donadoni è già sulla graticola

Un punto, nessuna rete e tanti dubbi. Nessun miracolo al Cibali, nessuna gioia per i gialloblù da un Massimino sempre tabù diventato teatro pesante e fradicio, al limite della praticabilità, di un match senza infamia né lode tra nobili decadute, belle di un tempo che ormai paiono aver perso lo smalto del tempo che fu.

Se il Catania di Maran e’ la copia slavata di quello che conoscevamo, meglio non va al Parma, ambizioso nei nomi e negli obiettivi, presuntuoso e voluttuoso in campo, inconsistente come colui che dovrebbe essere la punta di diamante ma ieri ha fatto flop: Antonio Cassano.

Il barese, sostituito dopo un tempo, avvistato in campo solo perché indicato sulle formazioni, non era in giornata. E, si sa, lui è così. L’incomprensibile è il non utilizzo di Sansone, relegato in panchina alle spalle di Palladino per un insensato braccio di ferro coi tifosi che ne hanno impedito la cessione, ma a pagare le conseguenze è solo il Parma, che stenta in campo e piange fuori, classifica alla mano.

La difesa e’ fragile, l’attacco leggero, il centrocampo boh, stando in mezzo avrà oneri e colpe. È mercoledì arriva l’Atalanta, al campo l’ardua sentenza ed il futuro di Donadoni che contro la sua terra ed il suo passato potrebbe vedere la propria testa chiesta dalla Nord.