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Editoriale Milan – Carenza di gioco e infortuni; servono le vittorie per ritrovare il sorriso
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11 anni agoon
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RedazioneNuovi, vecchi problemi; stagione rossonera iniziata da poco ma già con una serie infinita di malesseri da risolvere, per fortuna tutti relativi a infortuni fisici, siano essi muscolari o meno.
L’avvio in campionato del Milan non è stato proprio dei migliori, seppur le dichiarazioni estive parlavano di una partenza diversa e migliore rispetto a quella appena archiviata; una vittoria, un pareggio e una sconfitta in tre giornate, 6 gol fatti ma ben 5 subiti, troppi per una squadra che – con l’arrivo di Kakà – vuole puntare allo scudetto (Barbara Berlusconi dixit).
Tifosi e società si augurano che l’inizio della Champions, mercoledì sera in casa contro il Celtic, sia meno complicato di quello visto a Verona alla prima giornata, in modo da mettere in discesa il cammino verso il passaggio dei gironi, obiettivo assolutamente alla portata del Milan, anche se difficilmente come prima della classe.
Le speranze, certo, ma anche gli scongiuri e le preghiere per ottenere una vittoria e non vedere altri giocatori fermi ai box; la trasferta di Torino ha messo fuori gioco altri componenti della rosa rossonera, che si vanno ad aggiungere ai lungodegenti che hanno giocato poco o niente fino a questo momento.
Sono infatti in infermeria ben 9 elementi: Abate, Bonera, De Sciglio, El Shaarawy, Kakà, Montolivo, Pazzini, Poli e Silvestre, in rigoroso ordine alfabetico; di questi nessuno recupererà per la Champions, ma i soli Abate e Poli dovrebbero farcela ad essere in campo domenica sera contro il Napoli, in una gara che non è possibile sbagliare per non perdere ulteriore terreno dalle capoliste (assieme agli azzurri c’è anche la Roma a punteggio pieno).
Una vera e propria emergenza, anche se è difficile mettere sotto accusa lo staff medico, in quanto di questi infortuni solo 4 sono di natura muscolare (Abate, El Shaarawy, Montolivo e Kakà) mentre gli altri sono accaduti in Nazionale ovvero al rientro dai rispettivi impegni. Ma è giusto drizzare le antenne.
Un bel grattacapo per Allegri, che si ritrova orfano di giocatori in ogni reparto: quattro difensori, due centrocampisti e tre attaccanti, quasi un’intera rosa che dovrà seguire e tifare i compagni dalla tribuna.
A questo però si aggiunge un aspetto altrettanto importante, la carenza di gioco: finora solo con il Cagliari e nella gara di ritorno con il PSV Eindhoven si sono viste buone trame, seppur non per tutta la partita, così come a Verona contro l’Hellas nella prima mezz’ora il Milan ha offerto un buon gioco, ma è troppo poco e se non basta per battere squadre di seconda fascia come Hellas e Torino (con tutto il rispetto verso queste formazioni), qualcosa che non va e che va sistemato c’è, e occorre correre ai ripari al più presto. Siamo ancora agli inizi, il tempo per recuperare c’è tutto, ma i passi falsi non sono più concessi.
Perdere o pareggiare ci sta, ma farlo giocando bene e creando manovre interessanti prima ancora che occasioni è la base del calcio e delle direttive del Presidente Berlusconi, che vuole la sua squadra padrona del gioco; solo in questo modo si potranno affrontare formazioni più blasonate con la dovuta attenzione e sicurezza, seppur privi della necessaria esperienza, che arriverà piano piano. E solo così si potrà lottare per il titolo nazionale.
Ora serve fare di necessità virtù, e coloro che andranno in campo dovranno inizialmente puntare a conquistare più vittorie possibili; dopodiché, appena la rosa ritornerà per intero a disposizione, si potrà ritornare a creare gioco, spettacolo e idee tattiche di primo livello.
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