Amarcord
Quella volta che… Lippi e Vieri si sfidarono sul ring
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2 anni agoon
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Redazione12 gennaio 1997. È il 24′ di Juventus-Atalanta, la lavagna luminosa del quarto uomo segnala in rosso il numero 9 e in verde il 15: esce Boksic, entra Vieri. Marcello Lippi decide di puntare sulla potenza del giovane ariete toscano per scardinare la resistenza orobica, ma 20 minuti non bastano a Bobo per far breccia nella muraglia nerazzurra e si va a riposo sullo 0-0.
Quando le squadre rientrano in campo per la ripresa, Vieri non c’è più, al suo posto Nicola Amoruso. Che cosa è successo durante l’intervallo? Forse un risentimento muscolare ha impedito all’ex attaccante di Ravenna e Toro di continuare la gara? Forse si tratta di una normale scelta tecnica da parte di Lippi, che avrà deciso di ridisegnare la squadra modoficando l’assetto tattico iniziale…
Niente di tutto questo, la motivazione non è di carattere fisico e nemmeno tecnico. La ragione per la quale Vieri è stato sostituito è di natura disciplinare! Bobo e Marcello sono venuti a contatto negli spogliatoi, si sono presi a pugni e per dividerli è stato necessario l’intervento degli altri calciatori che si trovavano ad assistere a una scena che mai avrebbero immaginato. Ma che cosa ha portato i duellanti ad arrivare allo scontro fisico?
A svelare il casus belli è stato lo stesso Vieri parecchi anni dopo i fatti di quel pomeriggio del dicembre 1997: “È stato un incontro di boxe, ci siamo presi un po’, durante l’anno. C’è stato uno scambio di opinioni abbastanza forte. Durante uno Juventus-Atalanta, io ero entrato al 40′ e, dopo cinque minuti, finì il primo tempo. Lui mi disse qualcosa negli spogliatoi ed io gli risposi. Furono bravi i miei compagni a separarci. Forse, è stata quella la scintilla che ci ha fatto conoscere. Siamo entrambi toscani e ci piace dire le cose in faccia. Quella sera, Peruzzi mi chiamò per andare fuori a cena e mi portò nel ristorante dove c’era anche Lippi. Andai a chiedergli scusa, abbiamo parlato un po’. Poi ho fatto tribuna per le 3/4 partite che seguirono. Dopo mi fece giocare una partita a Milano contro l’Inter, quella successiva contro la Roma, entrambe in coppia con Amoruso e, da quel momento, non sono più uscito di squadra».
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