Pagelle Juventus
Editoriale – La solitudine di Allegri racchiusa in uno sfogo
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11 anni agoon
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RedazioneUn fulmine a ciel sereno, le parole di ieri sera di Massimiliano Allegri hanno lasciato tutti di stupore soprattutto perchè arrivate dopo un’affermazione netta e prentoria che ha portato il suo Milan all’obiettivo minimo stagionale, cioè l’accesso alla fase a gironi di Champions. “Magari domani mi dimetto…” questo l’incipit di uno sfogo che poi però il tecnico rossonero ha ritrattato non lesinando qualche stoccata a qualche personaggio non specificato che gli ha remato contro.
Chi sono i bersagli del Conte Max? Esclusi, lo dice lo stesso Allegri, Berlusconi e Galliani e i giocatori (anche se qualche problemino dev’esserci stato, basta sentire le dichiarazioni di Ambrosini o Seedorf…), resta da analizzare le posizioni di personaggi legati indirettamente con il mondo rossonero. Tutti gli indizi portano a Vittorio Feltri ed Arrigo Sacchi, due personaggi vicini al presidente Silvio Berlusconi, che non è un mistero, apprezza poco l’allenatore livornese.
Partiamo da Vittorio Feltri, il noto giornalista qualche giorno fa su Tuttosport aveva anticipato che Devis Mangia, giovane ex tecnico dell’Under 21 pupillo di Sacchi, sarebbe stato il nuovo tecnico rossonero. Un colpo basso che probabilmente Allegri non ha proprio mandato giù. Poi c’è Arrigo Sacchi, non è un mistero che un fine esteta del calcio come il tecnico romagnolo, non simpatizzi per il gioco espresso dal Milan allegriano. E’ probabile, lo si evince da alcuni particolari detti dall’allenatore rossonero (l’età sui 60-65 anni) che siano stati proprio loro i bersagli dello sfogo inaspettato.
Aggiungiamo pure che in questi quattro anni Allegri è sempre stato appoggiato solo a parole da Galliani, nei fatti non è stato mai messo nelle condizioni per praticare il suo calcio: a Cagliari Allegri praticava un calcio collettivo con un solo terminale offensivo (Matri) e tanti centrocampisti dai piedi buoni pronti ad inserirsi (Lazzari, Cossu), cosa mai vista in questi quattro anni al Milan. Basta questo per capire che il povero Allegri è sempre più un uomo solo al comando…
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