Pallonate
Il segreto di Thomas Muller
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2 anni agoon
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RedazioneQual è il segreto di Thomas Müller? A tal quesito il diretto interessato risponde così…
Impegno e sacrificio
Non avrà la classe di Messi o l’eleganza di Ronaldo, ma a 31 anni suonati Thomas Müller fa ancora la differenza e quando non sei baciato dal talento la via per raggiungere la vetta e rimanerci il più a lungo possibile è il duro lavoro:
La gente si impegna tanto a spiegare a se stessa o al resto del mondo come un calciatore senza abilità speciali nel dribbling o nel fisico possa essere così efficiente. Mi succedeva, quando ero più giovane, che le persone guardassero le mie partite, magari una un cui segnavo due gol, e poi mi chiedessero ‘ma come hai fatto?’. Quindi si è creato un qualcosa di mitico, di speciale, quando c’è una spiegazione totalmente logica. Una delle mie capacità è quella di provarci sempre. Ogni attaccante sa che gli inserimenti possono essere pericolosi, ma non tutti hanno la forza di farne 50 a partita. Magari 49 volte non ti danno il pallone o lo perdi, il calcio è fatto di errori. Ecco perchè devi riprovarci, perchè magari la volta dopo l’errore lo fa il difensore e tu segni. È un qualcosa di molto più logico che attribuirmi una abilità innata.
Grazie, Pep!
Se Thomas Müller e il Bayern hanno continuato a collezionare trofei di ogni genere, il merito è anche di Pep Guardiola, abile a pungolare la squadra dopo il Triplete del 2013 per far sì che non si adagiasse sugli allori:
Il nostro vantaggio è stato che Pep è arrivato dopo il triplete del 2013. Jupp Heynckes si era appena ritirato e Guardiola le ha provate tutte per avere altrettanto successo. E noi non abbiamo avuto tempo di dormire sugli allori, perchè Pep ci faceva il c**o in ogni allenamento. Voleva dimostrare al mondo di poter vincere anche in un nuovo campionato. Ed è stato importante per noi in quel periodo continuare a vincere la Bundesliga. Dopo di Pep, ci sono stati due o tre anni in cui le altre squadre hanno avuto la possibilità di detronizzarci. Abbiamo avuto momenti in cui siamo stati più deboli, magari anche settimane intere, ma gli altri non ne hanno approfittato. Forse siamo stati fortunati, non lo so. O forse eravamo semplicemente comunque i migliori!
Greg Vanzetti
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