Pallonate
Juve-Inter: 5 pagine di storia
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2 anni agoon
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RedazioneInter-Juve, sfida infinita, rivalità tra le più sentite del nostro calcio: ecco 5 rincordi dall’album del Derby d’Italia…
1) La linguaccia di Alex
Come dimenticare, infine, la linguaccia di Alex Del Piero in quell’Inter-Juve del 12 febbraio 2006: è il 25esimo del secondo tempo, quando Fabio Capello decide che è finalmente arrivato il momento di Del Piero e mancano poco più di 5′ al triplice fischio quando Nedved si procura un calcio di punizione dal limite; il numero 10 sistema il pallone sul punto di battuta, una breve rincorsa, il tiro e il pallone nel sette, lì dove Julio Cesar non può neanche pensare di arrivare. È il gol della vittoria, una vittoria griffata Del Piero!
2) La doppia di Clarence
9 marzo 2002, Inter e Juve si sfidano sul palcoscenico della Scala del Calcio: mattatore assoluto, Clarence Seedorf, autore di una indimenticabile doppietta! L’olandese apre le danze con un siluro mancino all’incrocio dei pali, ma i bianconeri la ribaltano grazie ai gol di Trezeguet e Tudor… Sembra fatta per la Vecchia Signora, che deve però ancora una volta fare i conti con l’indemoniato tulipano: in pieno recupero, l’ex Real scaglia un autentico scaldabagno nel sette da oltre trenta metri e Buffon non può far altro che raccogliere il pallone in fondo al sacco!
3) Colpo di codino
Nell’aprile del 1992, San Siro fa da cornice alla doppietta di un immenso Roberto Baggio, che dopo aver aperto le marcature su rigore, concede il bis al termine di un’azione da manuale del calcio: il Divin Codino parte dalla propria metà campo e giunge indisturbato al limite dell’area nerazzurra, chiede l’uno-due al compagno di squadra Pierluigi Casiraghi e lo ottiene, il pallone gli ritorna tra i piedi e lui lo accarezza due volte col suo destro di velluto prima di indirizzarlo nell’angolino basso alla sinistra dell’incolpevole Zenga. Chapeau Roby!
4) Tutti al circo con Maicon!
Un terzino coi piedi da trequartista, questo era Douglas Maicon: soltanto lui poteva inventarsi un gol come quello rifilato alla Juventus il 16 aprile 2010! Un numero da circo, degno di un giocoliere navigato: stop di ginocchio, sombrero ad Amauri, palleggio di coscia e destro volante nell’angolino basso, lì dove Buffon non può arrivare!
5) Bow down to the King!
18 dicembre 1983, al Comunale di Torino arriva l’Inter di Gigi Radice e Michel Platini si esalta: Boniek avanza palla al piede e serve Penzo, che di testa, spizza il pallone allungandone la traiettoria in favore dell’accorrente Michel, che dal nulla s’inventa un diagonale volante sul quale Zenga non può arrivare!
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