Pagelle Juventus
Editoriale – Allegri non è in discussione, il Milan sì
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11 anni agoon
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RedazioneMassimiliano Allegri già sulla graticola? La brutta sconfitta rimediata al Bentegodi di Verona, campo dove sono caduti due eroi della storia rossonera come Nereo Rocco ed Arrigo Sacchi, ha già provocato preoccupanti scricchiolii sulla panchina del Conte Max. Il tecnico livornese avrà delle colpe, però la società ha delle pesanti responsabilità nell’allestimento della squadra che spesso non sono state analizzate. Il Milan è da quattro stagioni che ha gli stessi, identici problemi: difesa lenta e macchinosa (anche se tra Thiago Silva-Nesta e Mexes-Zapata c’è l’Abisso delle Marianne), centrocampo privo di un regista puro che soffre le squadre che hanno tecnica o che sono capaci di cambiare il ritmo come il Verona di sabato, inoltre la fase offensiva è sempre troppo condizionata dalle lune dell’Ibra od el Balotelli di turno. Colpa di Allegri se la società in questi quattro anni non è stata mai capace di correggere queste evidenti lacune?
C’è un brutto precedente per Massimiliano Allegri targato stagione 2000/01 anche se riguarda in questo caso i cugini nerazzurri. Sulla panchina interista c’era, come Allegri, un toscano di scoglio come Marcello Lippi, dopo una campagna acquisti sconcertante (Vampeta, Keane, Sukur, Macellari, nomi che fanno venire i brividi ancora oggi ai tifosi nerazzurri) la Beneamata fu eliminata ai preliminari di Champions dai modesti svedesi dell’Helsingborg (1-0 in Svezia, 0-0 a Milano con rigore sbagliato da Recoba al novantesimo). Nella prima giornata di campionato l’Inter naufragò a Reggio Calabria perdendo 2-1 (stesso risultato uscito sulla ruota di Verona sabato!). Lippi si sfogò in diretta TV: “Fossi il presidente, anzitutto manderei via l’allenatore. Poi metterei in fila i giocatori, li attaccherei al muro e li prenderei a tutti a calci nel culo perchè non esiste giocare in questa maniera!”. Il viareggino così fu esonerato, ora sta ad Allegri scacciare questo fantasma superando i non irresistibili olandesi del PSV, altrimenti la storia potrebbe ripetersi…
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