Pazza Inter
Ancelotti: “Allenare il Real è un sogno, puntiamo a Liga e Champions”
Published
11 anni agoon
By
RedazioneUna nuova avventura ha inizio per l’italiano Carlo Ancelotti, da poco passato alla guida del Real Madrid; la stagione sta per iniziare, con tante speranze e molta voglia di fare bene, come ha ammesso lo stesso tecnico di Reggiolo in una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport” e il “Corriere dello Sport”.
“Io mi commuovo facilmente, la trattativa era stata complessa, lunga, pesante questo è uno stadio che non può lasciarti indifferente, o almeno, a me no” ha dichiarato Ancelotti sul suo arrivo a Madrid, dove in rosa ci sono molti giovani pronti a mettersi in mostra; “I giovani: Isco, Carvajal, Illarramendi, Casemiro, Jesé mi hanno sorpreso. Il loro entusiasmo si unisce a qualità ed esperienza degli altri. E poi Cristiano Ronaldo: è un fenomeno. E una scoperta fuori dal campo, per la curiosità che mostra nel cercare di capire le metodologie di allenamento, per la cura dei dettagli, per passione, attenzione e determinazione. Un leader. Problemi col suo rinnovo? Qui nessuno è preoccupato. Né la società né lui. Non ci sono problemi: lui ha voglia di restare qui e così sarà. Ha una motivazione feroce e farà una stagione straordinaria. Benzema? E’ un grande talento, deve metterlo a disposizione della squadra. Punteremo a un calcio spettacolare e redditizio quest’anno”.
Ancelotti ha parlato anche di Kakà, da lui allenato al Milan, giocatore che sembra si sia smarrito da diverso tempo: “Ci stiamo provando. Ha perso la reattività e la velocità degli anni migliori. Il problema al ginocchio lo ha limitato molto, ma ora sta decisamente meglio. Io lo vedo bene”.
Sul mercato in entrata, più precisamente su Bale, ha dichiarato: “Arriva? Non lo so, vediamo, ad oggi dico no. Posso solo dire che i grandi giocatori fanno il bene delle squadre”.
Molto buono anche il rapporto con Zinedine Zidane: “Va bene, sta imparando un nuovo mestiere. Ha grande carisma, conosce benissimo le caratteristiche dei giocatori, sia tecniche che mentali, per i giovani è un punto di riferimento importante, per me un allenatore del mio staff. Lo staff è di gran livello, Paul Clement e Zinedine combinano bene, lambiente e latmosfera sono ottimi”.
Ancelotti a Madrid ha preso l’eredità di Mourinho, allenatore che ha fatto bene ma non come si aspettavano i tifosi: “Mi è già successo al Chelsea. Anche lì si facevano tanti paragoni, ma la mia è unaltra storia, qui come a Londra. A livello di squadra il capitolo Mourinho è stato chiuso. Magari qualcuno lha chiuso male ma il discorso è andato e si guarda avanti, come credo farà anche lui. Lallenatore ha il dovere di spiegare le sue scelte al datore di lavoro, ma ha anche il diritto di fare le proprie scelte. Si è scritto tanto a proposito delle formazioni che mi dava Berlusconi, persona troppo intelligente per imporre le sue scelte a un allenatore sminuendo così il suo potere di fronte alla squadra. Se il tecnico perde potere e rispetto non è positivo per la squadra. E un presidente lo sa”.
Il rapporto tra Mourinho e i tifosi si era incrinato anche per via dell’esclusione di Iker Casillas; Ancelotti ha la sua idea su chi sarà il titolare tra lo spagnolo e Diego Lopez: “La competizione fa sempre bene, poi dipende dalle motivazioni dei singoli. Io valuto lapporto sul campo”.
L’obiettivo del Real in questa stagione è sicuramente la Liga, ma con motivazioni speciali anche in Champions: “In Italia cè più equilibrio perché tutte le squadre hanno sofferto la crisi economica, solo la Juve grazie allo stadio riesce a fare grandi investimenti senza dover prima vendere. Sì, il rischio di staccarsi e di non poter più recuperare cè. Basta guardare cosè successo lo scorso anno al Madrid, subito staccato. Siamo pronti per partire bene. Il Barcellona? Resta fortissimo. Ha dovuto cambiare allenatore, cosa che incide sempre, ma il Barça ha una sua filosofia definita che va al di là degli allenatori. E poi ha preso un tecnico di grande esperienza. Unincognita. Ma non ci sarà unaltra finale tedesca. Non è unossessione ma unenorme motivazione. Venire qui, nel club con più storia al mondo per le coppe che ha vinto, e avere la possibilità di arrivare alla Decima e scrivere il proprio nome su un pezzo di storia è lobiettivo più grande che cè, altro che ossessione”.
Sulla Serie A Ancelotti avverte: “Juve favorita, poi ci sono altri che possono provarci. Il precampionato non è molto indicativo perché si gioca e si lavora tanto. Lo sforzo va considerato. Attenzione al Milan, è la squadra con meno incognite. Le altre hanno cambiato molto e vanno verificate”.
Infine un’indicazione sul proprio futuro: “Mi manca la Bundesliga, ma non ci tengo in modo particolare ad allenare lì. Allenare il Real Madrid è un sogno e qui sono felice”.