Pazza Inter
Lo strillo di Borzillo – Torna, ‘sta casa aspetta te!
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2 anni agoon
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RedazioneDomando scusa a Pacifico Vento e Nicola Valente, i compositori che nel 1930 scrissero uno dei grandi successi della canzone napoletana, per aver “scimmiottato” il titolo della loro opera: ma, detto tra noi, cosa c’è di meglio per descrivere le sensazioni e le emozioni dei tifosi nerazzurri di fronte a un ritorno così rumoroso che, a memoria, non ne ricordo uno simile? Romelu Lukaku ha deciso. Romelu Lukaku si è battuto contro ogni logica del mondo pallonaro per potersi gettare dietro le spalle la brutta esperienza londinese, lui ci avrà messo del suo ma chi gli ha fatto fare, per una stagione intera, qualcosa che non rientrava nelle sue corde è maggiormente responsabile, a mio modo di vedere perlomeno. Romelu Lukaku, alla fine, sarà il prossimo centravanti di Effecì Internazionale.
Il che, perdonatemi, è tanta roba. Eehhh, vabbè, ma quello del ragazzone di Anversa è l’ennesimo fallimento in terra d’Albione: chi ti garantisce che il suo ritorno non apparterrà a quella lunga schiera di minestre riscaldate senza più sapore? In primo luogo a me la pasta saltata il giorno dopo, per non parlare del risotto giallo, piace di brutto. Poi, giusto per puntualizzare, pur non appartenendo al partito del mettiamoci a pelle di leopardo che torna Romelu, non ho gradito e continuo a non gradire il modo col quale ha fatto le valigie, in fretta e furia, sicuramente mal consigliato dal suo procuratore di allora, oggi pare non ricoprire più tale incarico, ricordo che il centravanti belga si è reso protagonista di ottime stagioni con i colori dell’Everton, Premier League e, ancora prima, sempre in Inghilterra con la maglia del West Bromwich Albion.
Dopodiché, se io sono il manager di un club, acquisto, strapagandolo, un esterno sinistro, si fa per dire, e lo metto a dirigere i compagni beh, forse non è che ci ho visto lungo. Quindi non credo molto nella tesi Lukaku è poco adatto a campionati come quello inglese mentre va benissimo nel nostro, lento e prevedibile per lunghi tratti. Certo, sono assolutamente d’accordo sulla differenza di fisicità tra la maggior parte dei centrali che militano in Premier e quelli della serie A: ergo condivido quando si dice che Romelu in Italia è più dominante rispetto alla presenza al di là della Manica. Detto ciò, però, non credo proprio che uno con le sue doti si sia imbrocchito tanto da poter essere archiviato sotto la voce pipponi.
Poi, ovvio, siamo tutti in attesa della fumata bianca definitiva, il tifoso dell’Inter così come non dimentica nulla ha un amore smodato per i suoi colori e, soprattutto, ha la capacità di mettere da parte risentimenti e vecchi rancori: è andata così una volta, vero, ma la volontà del giovanotto è talmente palese, talmente coinvolgente da convincere un po’ tutti sulla bontà dell’operazione. Che, ricordiamolo, è certamente merito anche di Beppe Marotta: ma, mai come stavolta, con la regia neanche occulta dello stesso interprete principale.
Lui ha voluto fare retromarcia, lui ha chiesto e ottenuto il ritorno a Milano, nonostante avesse avuto altre destinazioni da poter raggiungere. Lui, stavolta, è stata la dimostrazione che in un mondo dominato dal denaro si può ancora fare qualcosa decisamente contro corrente: come rinunciare a una fetta cospicua del proprio ingaggio pur di andare dove si desidera. E di questo, tutti i tifosi interisti devono essere consapevoli. Aspettiamo Lukaku: senza ricchi premi e cotillons ma, questo sì, con la certezza di avere a che fare con un ragazzo che ha scientemente voluto tornare a vestire il nerazzurro, scalando montagne che tutti, o quasi, ritenevamo invalicabili.
Alla prossima.
Gabriele Borzillo