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Editoriale – Perchè un “buu” fa indignare più di un “figlio di put….”?
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11 anni agoon
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RedazioneDoverosa premessa: sono contro ad ogni forma di razzismo e, in generale, sogno una cultura sportiva di stampo inglese. Dopo la premessa, arriviamo subito al nocciolo della questione. Da giorni mi faccio questa domanda: “Perchè un “buu” fa indignare più di un “figlio di put…a?”. Negli stadi si sente ogni genere di insulto (Ibra e Materazzi ne hanno sentiti di ogni tipologia e forma), eppure ciò che salta all’occhio sono gli insulti a livello razziale? Constant è l’ultimo esempio di un mal costume in cui alcuni tifosi italiani sono maestri…
Non voglio giustificare nessuno o minimizzare l’ultimo caso Constant ma qualcuno può spiegarmi perchè si lasciano passare pesantissimi insulti alla persona e si grida allo scandalo se qualcuno attacca un giocatore di colore? Io non ho risposta…
Anzi un’idea ce l’avrei… Forse agli insulti, diciamo così, “vecchio stile” siamo abituati e non ci facciamo neanche più caso. Se così fosse, allora sì che il problema sarebbe grave… Combattiamo ogni forma di razzismo ma andiamo anche oltre, provando ad isolare chi insulta gratuitamente quel o questo giocatore, per un passaggio sbagliato o un tiro sbilenco, con epiteti che poco hanno a che fare con la cultura sportiva… Non rassegniamoci all’insulto gratuito, che sia razzista o no…
Battaglia persa in partenza? Forse ma se solo uno di noi riuscirà a fare qualcosa in tal senso, sarebbe già un successo…
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