Pazza Inter
Inaudito in Argentina: Scontri tra fazioni dello stesso club
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11 anni agoon
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RedazioneSuccede purtroppo anche in Italia che le fazioni di ultras se le diano di santa ragione e talvolta entrino nella cronaca nera. In Sudamerica succede anche peggio e non è raro che ci scappi il morto, non solo tra i supporter ma spesso anche tra i giocatori e persino tra gli arbitri durante la partita. Ma quanto è accaduto a Buenos Aires, ha pochi precedenti. La peculiarità è che a scontrarsi sono state due frazioni contrapposte dello stesso club, il glorioso Boca. Mortificato dal rendimento deludente dellannata in corso e dilaniato dalle continue polemiche (ultima quella sulla maglia rosa di cui abbiamo riferito), adesso deve fare i conti con lindignazione generale per quanto verificatosi un paio sere fa. Scontri allarma bianca per le strade, caccia alluomo, coltellate, decine di feriti, alcuni gravi, e 2 morti già accertati. Passione sportiva? Neanche per sogno. Chiunque sia stato in uno stadio di calcio porteño o bonariense che sia, sa che i tifosi normali sono in qualche modo ostaggio di delinquenti che li taglieggiano persino per avvicinarsi alla struttura (bloccano le strade e pretendono una sorta di pedaggio) o per occupare il posto assegnato. Neanche tecnici e giocatori ne sono immuni ed è normale per loro, lo ammettono a denti stretti ma candidamente, pagarsi una sorta di protezione da uno dei vari clan. E proprio il predominio sul controllo (economico) del tifo, allorigine degli scontri. Le autorità sono state accusate dalla stampa di non aver evitato lepisodio di guerriglia urbana, malgrado fosse da giorni sulla bocca di tutti: le fazioni se lerano giurata e serano preparate per tempo. La polizia non è riuscita né a prevenire, né a reprimere. Il governo da anni sta studiando leggi e norme per fermare la violenza sugli stadi, imperniata sul solito sistema del divieto di ingresso ai tifosi ospiti. Ma, a giudicare da episodi come questo (il più dura, ma non certo lunico), le società il nemico lhanno in casa.
Post Scriptum. E poi ci sono giocatori argentini (leggi il caso Santiago Garcia al Palermo) che si dichiarano sconvolti per qualche rimostranza verbale ricevuta sei mesi prima con la squadra in zona retrocessione e chiedono desser ceduti per questo, terrorizzati. Come diceva Totò: ma mi faccia il piacere