Amarcord
Quella volta che… Baggio smise di essere viola e diventò un po’ più bianconero
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3 anni agoon
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Redazione6 aprile 1991, Roberto Baggio torna a Firenze. Da avversario. Il Franchi non è più il suo stadio, quelli sugli spalti non sono più i suoi tifosi.
La sua maglia non è più quella viola, adesso ne indossa una a strisce bianconere. La pelle e soprattutto il cuore però sono rimasti viola, perché piuttosto che infliggere un dolore a quei tifosi, i suoi tifosi, che lo hanno amato e che lui ha amato, sceglie di non regalare una gioia a quei nuovi tifosi che vorrebbero amarlo ma che lui non riesce ad amare.
Calcio di rigore per la Juve, sul dischetto deve andarci proprio lui. Ma non ci va! Per quale ragione? I rigori Baggio nella Fiorentina li ha sempre calciati e il più delle volte segnati. Già, nella Fiorentina, non contro la Fiorentina! Lui non vuole, non può. Stavolta no! Tira De Agostini e sbaglia. La Juve perderà la partita.
Quattro anni più tardi il destino si divertirà, quasi ci goda sadico, a rimettere Baggio di fronte al l’antico dilemma: calciare oppure no? Questo è il problema! Sabato 29 aprile 1995, la storia si ripete, corsi e ricorsi li chiamava Giambattista Vico.
Calcio di rigore per la Juve al Franchi. Sul dischetto deve andarci di nuovo lui. E stavolta ci va. Calcia e segna. La Juve vincerà la partita e qualche settimana dopo anche lo scudetto. Baggio non era più viola, ma un po’ più bianconero.
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