Schillaci e la nazionale: “Giaccherini mi somiglia”

L’ex grande attaccante della nazionale italiana, Salvatore Schillaci, capocannoniere ai Mondiali di Italia 90, ha parlato ai microfoni di Radio Manà Manà Sport della prestazione degli Azzurri alla Confederations Cup 2013.

“L’unico giocatore dell’Italia di oggi che mi assomiglia un po’ è Emanuele Giaccherini, perché parte da lontano, vede bene i compagni. Ha fatto un salto di qualità, Conte ci ha creduto, è un giocatore che spinge molto e fa parecchi chilometri”. Totò-gol, com’era stato soprannominato in quelle “notti magiche”, ricorda le sensazioni di quel Mondiale che lo ha incoronato protagonista assoluto.”

Sul vestire la maglia azzurra, Schillaci la pensa così: “Per un calciatore giocare in nazionale e partecipare a un mondiale in Italia è qualcosa di emozionante, non si può descrivere a parole. Ogni volta che gioca la Nazionale i ricordi vanno quell’anno. E’ un onore indossare la maglia azzurra. Per me è stata una soddisfazione doppia perché non mi aspettavo di entrare sempre in campo e vincere la classifica marcatori con 6 gol. Un’esperienza che definirei una favola, è stato tutto così veloce, a cominciare dalla convocazione arrivata senza aver mai giocato prima in Nazionale. Non me l’aspettavo proprio”.

Dopo le polemiche degli ultimi giorni su chi i rigori non se l’è sentita di tirarli (Giaccherini) e chi farebbe fatica a pararli (Buffon), Schillaci è tornato sulla sereie ‘maledetta’ di rigori della semifinale di Italia 90 contro l’Argentina. “Non è vero, avevo fatto 5 gol quindi pure se avessi sbagliato non mi avrebbero messo alla gogna. Sentivo dolore agli adduttori, sono uscito dal campo a fatica, non potevo camminare né calciare. Ho preferito farlo battere agli altri”. Infine Schillaci racconta l’esperienza giapponese, con lo Jubilo Iwata. E’ stato il primo calciatore italiano a militare nel campione nipponico. “Sono andato così lontano perché non c’era mercato. E’ stata una scelta difficile ma bella, mi ha arricchito molto. Quando sono arrivato lì ho pensato di disputare un campionato facile, mi sbagliavo. E oggi i giapponesi del calcio sono migliorati molto, sono nella rosa di squadre europee e la Nazionale sta crescendo molto”.