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Editoriale Wimbledon – Nadal fuori subito, ma la colpa è tutta sua
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11 anni agoon
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RedazioneCredevo di aver fatto labitudine al primo giorno di Wimbledon, alleducazione del pubblico, al debutto dei migliori giocatori del mondo che con una sorta di rispetto ancestrale si limitano a calpestare il prato del Central Court. Credevo di sapere, invece arriva una lezione sportiva che ci mette tutti quanti – noi aficionados – sul chi va là. Ledizione 2013 dellevento sportivo più importante del mondo ci regala la prima emozione in un tanto nuvoloso quanto british pomeriggio di prima estate: il fresco vincitore dellottavo Roland Garros, Rafa Nadal, viene eliminato dal n. 135 del mondo, il belga Steve Darcis.
Apriti cielo, ma Giove Pluvio non ha ludito fino in Inghilterra. Il maiorchino che ama la terra rossa esce a testa bassa dal campo n. 1 – soprannominato non a caso The graveyard of Champions ossia il cimitero dei campioni – aspettando il vincitore portato in trionfo dai tifosi assiepati sugli spalti. Humildad en la victoria, honor en la derrota. È un po il motto di tutto gli spagnoli, quelli abituati a gettare il cuore oltre lostacolo. Nadal ha spaventato tutti perché non ha reagito ai colpi precisi da giardiniere del belga, qualche vamos ogni tanto per caricarsi ha influito poco sullumore, sotto le suole chiodate delle sue scarpe.
I Championships riabbracciano il campione uscente, Roger Federer. Le condizioni del primo giorno esaltano la sua prestazione pressoché perfetta con il romeno Hanescu, erba compatta e umida al giusto, rimbalzo basso della palla e leggero vento da nord-est. La schiena scricchiola per le quasi trentadue candeline, qualcuno mi fa notare che scende in campo con la maglia della salute per evitare il riacutizzarsi dei dolori, ma la grazia dei colpi è intramontabile. Il sette volte vincitore di Wimbledon vince in poco più di unora concedendo otto punti al servizio e mettendo in campo il 94% di prime palle: “Solitamente raggiungo il picco delle mie prestazioni in questo periodo” il suo garbato monito dopo lo show.
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