Pagelle Juventus
Editoriale – La parabola discendente di Cassano
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11 anni agoon
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RedazioneCi eravamo un po’ tutti illusi a vedere Antonio Cassano in versione maritino modello e atleta esemplare ai tempi della Sampdoria. Poi l’assurda lite con il povero Garrone, i due anni a Milano su entrambe le sponde della città meneghina, sia quella rossonera che nerazzurra, contrassegnati da continui mal di pancia ed intemperanze verbali nei confronti di compagni, società (“Tanto fumo e poco arrosto” ha detto a proposito di Galliani) e allenatore (ha fatto scalpore l’ultima lite con Stramaccioni) ci hanno fatto capire che in realtà Antonio Cassano da Bari Vecchia non è mai cambiato e non cambierà mai.
Ora a trentun anni suonati Fantantonio è giunto nella fase discendente della sua parabola calcistica: la prossima fermata della sua avventura nel mondo del calcio probabilmente sarà Genoa o Parma, piazze dal sapore di provincia che mal si addicono ad un giocatore dalla classe cristallina come la sua. In molti sostengono che Cassano sia finito, non è assolutamente vero. L’anno scorso senza Fantantonio l’Italia non sarebbe giunta in finale dell’Europeo, inoltre Cassano nella prima parte di stagione è stato letteralmente determinante nel portare punti preziosi nella cascina interista. Purtroppo Cassano è sempre rimasto lo stesso, un eterno Gian Burrasca del calcio. E’ proprio vero che chi nasce rotondo non può morire quadrato…
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