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Editoriale – Caso Osvaldo: giusto privarsi del calciatore per punire l’uomo?
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12 anni agoon
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RedazionePablo Daniel Osvaldo non prenderà parte alla spedizione della nostra nazionale in Brasile, per quello che è l’antipasto ufficiale dei mondiali 2014, la Confederations Cup. Il CT Cesare Prandelli lo ha infatti escluso dalla lista dei ventitre, ufficialmente non per il tweet polemico del centravanti italo-argentino nei confronti del suo allenatore, Aurelio Andreazzoli, bensì per essersi rifiutato di partecipare alla premiazione post finale di Coppa Italia.
Con la sua condotta, Osvaldo avrebbe così violato quel codice etico fortemente voluto e difeso dal nostro commissario tecnico, che in altre occasioni, a fronte di altre violazioni, non aveva esitato a lasciare fuori da Coverciano, anche senatori del calibro di Daniele De Rossi. Di certo, è lodevole la battaglia di Cesare Prandelli per un calcio più etico, condivisibile la sua preoccupazione di inculcare ai calciatori valori morali, prima ancora di insegnar loro schemi e tattiche, però il calcio è e rimane innanzitutto uno sport che si alimenta del talento e dell’estro del campione, che con un guizzo improvviso, con una giocata fulminea, da solo può risolvere una partita.
La domanda è: conviene privarsi del calciatore Osvaldo a fronte di una condotta errata dell’uomo Osvaldo? Sicuramente il centravanti giallorosso ha sbagliato a non presentarsi alla premiazione e, già che ci siamo, ha sbagliato pure a rivolgersi in modo non proprio rispettoso al suo allenatore, ma siamo sicuri che si tratti di un errore che, con delle scuse sincere da parte del diretto interessato, non si possa superare?
Del resto, c’è un precedente che gioca in favore di Osvaldo. Un precedente nemmeno troppo lontano nel tempo, che risale alla scorsa estate. Quando l’intera squadra del Napoli disertò la premiazione post Supercoppa italiana in quel di Pechino, non ricordiamo che il CT Prandelli avesse, per tale ragione, ritenuto opportuno di escludere dall’elenco dei convocati i calciatori partenopei. E nessuno dei giocatori di quel Napoli pensò minimamente di scusarsi per quanto fatto, ritenendo anzi di essere nel giusto.
Osvaldo ha senza dubbio commesso un errore e per quell’errore dovrebbe scusarsi. Così come Prandelli, accettate le scuse, dovrebbe, a nostro modesto parere, reintegrare Osvaldo in nazionale, nell’interesse della nazionale stessa.
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