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Editoriale Giro, 15a tappa – La rinascita di Visconti nel giorno di Pantani
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12 anni agoon
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RedazioneLa neve e il gelo rendono più difficile la pedalata di Giovanni Visconti. Alza lo sguardo e vede il cartello che indica i mille metri alla fine di questa maledetta tappa, accorciata di quattro km per lallerta meteo. Sbuffa, beve un goccio dalla borraccia, si alza sui pedali e inforca le ultime curve che portano al traguardo. Alla gloria. Quella che Marco Pantani ottenne su queste montagne francesi prima di lasciare il mondo del ciclismo troppo presto per una storia sbagliata.
Come nella canzone di De Andrè e Pasolini, la storia è sbagliata per il pirata, una storia diversa per gente normale, storia comune per gente speciale. Così Visconti, nato lo stesso giorno del ciclista romagnolo (il 13 gennaio), rinasce sulle strade di Pantani, stacca tutti quando mancano oltre venti km allarrivo, anche Marco faceva così. Betancur arriva secondo dopo una manciata di secondi accompagnato Niemiec e Majka, ma poco importa oggi lordine di arrivo perché tutti salgono sul podio viste le impervie condizioni climatiche.
Una fortissima pioggia e un gelido vento hanno contraddistinto la tappa Cervere-Bardonecchia di ieri, i ciclisti hanno tagliato il traguardo con le braccia congelate incapaci quasi a respirare per lo sforzo; le immagini si sovrappongono soltanto che la pioggia è si è trasformata in neve. Sul Col de Galibier e a pochi passi dal monumento di Marco Pantani oggi è rinato Giovanni Visconti, lannata nera e le critiche di Pian dei Resinelli sono alle spalle ed è come se il sole splendesse.
È il Giro degli italiani, è il Giro dei siciliani, Visconti cresciuto a Palermo e Nibali di Messina. La maglia rosa è ancora sulle forti spalle di questultimo e, francamente, dopo essere uscito indenne da questa terribile due giorni non si vede come Vincenzo la possa perdere.
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