Pazza Inter
Chelsea-Benfica, finale Europa League, tutte le statistiche firmate Soccerdata
Published
12 anni agoon
By
Redazione© foto di Liverani
Quella di oggi che vede di fronte Chelsea e Benfica è la 42.a finale di Coppa UEFA/Europa League. Fra le due contendenti solo il Benfica, nel 1983, ha disputato l’atto conclusivo di questa manifestazione, venendo sconfitto dall’Anderlecht (1-0 per i belgi all’Heysel, 1-1 al ritorno a Lisbona). Considerando le tre principali coppe organizzate dalla UEFA, il Benfica è alla sua nona finale, con due vittorie nelle prime due e ben sei sconfitte a seguire, cinque in Coppa campioni e una, appunto quella con l’Anderlecht, in Coppa UEFA. Un solo precedente con una formazione inglese, l’umiliante 4-1 subito contro il Manchester United a Wembley nel 1968. Il Chelsea, invece, è alla quinta finale: due vittorie in Coppa Coppe (1971 sul Real al replay e 1998 sullo Stoccarda), e due finali in Champions, entrambe finite ai rigori con esito diverso: sconfitta con lo United nel 2008, successo col Bayern nel 2012.
L’unico scontro diretto tra i due club risale proprio allo scorso anno, a livello di quarti di finale. All’andata, a Lisbona, i Blues hanno vinto grazie al gol in contropiede di Salomon Kalou, lanciato da Fernando Torres, dopo avere colpito una traversa con Mata. Al ritorno il Benfica disputava un’ottima partita, pur giocando quasi un tempo in inferiorità numerica per l’espulsione di Maxi Pereira. Il pari di Javi Garcia all’85’ portava qualche brivido al Chelsea, che subendo un altro gol sarebbe uscito, ma proprio un portoghese, l’ex del Porto Raul Meireles dava il gol della sicurezza nel recupero ai londinesi. Per quanto riguarda gli allenatori, il 53enne spagnolo Rafa Benitez è alla seconda finale di Coppa UEFA/EL dopo avere vinto col Valencia nel 2004, e alla sua quarta finale complessiva (due finali di Champions col Liverpool, una vinta e una persa entrambe contro il Milan). Jorge Jesus, 58enne mister del Benfica, dopo tanta gavetta è all’esordio in una finale europea.
I Blues, detentori della Champions, sono la nona squadra a disputare due finali consecutive in due coppe diverse. Prima di oggi l’impresa era riuscita a Milan (Coppa Coppe 1968 e Coppa Campioni 1969, due vittorie), Liverpool (Coppa UEFA 1976 e Coppa Campioni 1977, due vittorie), Amburgo (Coppa UEFA 1982 e Coppa Campioni 1983, 1 persa e 1 vinta), Barcellona (Coppa Coppe 1991 e Coppa Campioni 1992, 1 persa e 1 vinta), Parma (Coppa Coppe 1994 e Coppa UEFA 1995, entrambe perse), Juventus (Coppa UEFA 1995 e Champions League 1996, 1 vinta e 1 persa), Lazio (Coppa UEFA 1998 e Coppa Coppe 1999, 1 persa e 1 vinta) e Porto (Coppa UEFA 2003 e Champions League 2004, due vittorie).
La Juventus ha addirittura disputato tre finali consecutive in coppe diverse, con due finali in Coppa Campioni (1983 e 1985) intervallate da quella in Coppa Coppe del 1984. È quindi l’unica, prima del Chelsea oggi, a essere passata da una finale di Coppa Campioni/Champions a una di coppa minore.
Quella di oggi è curiosamente soltanto la seconda finale a disputarsi il 15 maggio: l’unico precedente è la gara di ritorno della stagione 1995-96 con la vittoria del Bayern in casa del Bordeaux per 3-1. Amsterdam e la sua Arena sono stati scelti per la prima volta per una finale secca di Europa League, in passato lo stadio Olimpico della capitale olandese è stato teatro di finale per due volte, nel 1981 come gara casalinga dell’AZ di Alkmaar, battuto dall’Ipswich e nel 1992 quando l’Ajax vinse la coppa dopo una finale combattutissima col Torino, pareggiando 0-0 dopo il 2-2 del Delle Alpi, tra tante polemiche e risultando l’unica squadra in Europa ad essersi aggiudicata una coppa con finali di andata e ritorno senza vincere neanche una delle due partite.
Per tutte le informazioni sul Calcio Internazionale scrivete a:
Advertisement
Continue Reading
Advertisement
You may like
Click to comment