Editoriale Giro, 10a tappa – Uran vince sul Montanasio, Nibali guadagna su Wiggins

Dopo un giorno di meritata pausa, la carovana del Giro d’Italia si sposta da Firenze a Pordenone per la decima tappa, Cordenons-Altopiano del Montasio. Primo arrivo in salita dopo tanta pianura e qualche piccolo strappo nelle precedenti uscite, i puri scalatori devono fare la differenza sui due GPM di prima categoria posti sul Passo Cason di Lanza e all’arrivo siccome le strade – sia in salita che discesa – rendono quasi impossibile i sorpassi.

Le aspettative non tradiscono così bisogna aspettare gli ultimi dieci km per assistere a qualche emozione: Rigoberto Uran del team Sky sfrutta nel migliore dei modi il lavoro della propria squadra, sale sui pedali ai meno sette e giunge al traguardo da solo con oltre un minuto di vantaggio sul capoclassifica. Il Montasio è suo e la gioia più grande resta quella di essersi riappropriato della generale, ora il colombiano è terzo alle spalle di Evans e Nibali. La bagarre per il secondo posto scatta quando si devono conquistare gli abbuoni dell’ultimo traguardo volante, Pozzovivo prova a fare la selezione del gruppetto di cinque corridori (fra cui Nibali) ma Betancur ha più dinamismo e quando poco prima dell’ultimo km non lo prende più nessuno. Podio per due terzi colombiano.

E Wiggins? Si stacca dai cinque inseguitori e perde un totale di 49” (37” su strada e 12” di abbuono) dalla maglia rosa Vincenzo Nibali. Peggio di lui Ryder Hesjedal, il vincitore dell’anno scorso arriva sull’altopiano con un ritardo di oltre 20’ perciò il primo big esce di scena. La tappa friulana di mezzo Giro non ha inciso profondamente sulle ambizioni siccome cinque corridori – Evans, Uran, Wiggins, Gesink e Scarponi – sperano ancora di portare la rosa a Brescia.