Pagelle Juventus
Editoriale – Conte, parole che sanno di addio…
Published
12 anni agoon
By
RedazioneNon c’è nulla che possa rovinare la festa, ha detto Gigi Buffon quando un giornalista gli ha chiesto dell’invasione di campo dei tifosi e dell’espulsione di Pogba. Forse il portierone bianconero non aveva ancora ascoltato le parole di Antonio Conte che va detto ha affrontato con molta sincerità il discorso sul suo futuro.
Io non gioco per partecipare, ma per vincere. Bisogna capire quali siano i programmi della società. Io ho già coronato il mio sogno e cioé tornare qui e vincere. Sarò sempre riconoscente ad Andrea Agnelli, al quale mi lega un affetto smisurato. Per questo non ci sarà alcun problema: ci incontreremo per capire se si può migliorare oppure no. Abbiamo già fatto miracoli, siamo 3 anni avanti sui programmi che erano quello di tentare di vincere lo scudetto dopo 3 stagioni, ne abbiamo già vinti due e abbiamo anche risanato il bilancio. A queste condizioni, fare meglio di così, è molto difficile. Io voglio vincere la Champions, spero di poterlo fare con la Juve….
Parole che pesano come macigni. Nella giornata di festa, dunque, è Conte ad alzare l’asticella, a chiamare a rapporto la società, a metterla spalle al muro. Siete disposti ad investire? Il mio obiettivo (e non sogno) è arrivare sul tetto d’Europa, volete salirci anche voi? La Juventus non è il Borussia che può programmare in 10 anni e tutto quello che arriva è guadagnato, qui se l’anno prossimo non rivinciamo è un fallimento. Ma noi abbiamo già fatto miracoli, chiedere di più è impossibile. Discorso chiarissimo, che non lascia adito a dubbi. E non era questa l’intenzione di Conte, che ha deliberatamente scelto il momento di massima audience per esporsi chiaramente: resto solo se…
Solo se arrivano i top player, inutile girarci troppo attorno. I Vucinic, i Llorente, i Peluso, i Giaccherini sono utili e, magari, bastano a vincere in Italia (ma anche a rivincere ancora?), ma in Europa per colmare il gap ci vuole ben altro. Anche in Italia sarà difficile ripetersi ha continuato il mister perché ora le squadre si nascondono dietro la Juventus, ma quando inizierà la prossima stagione ci daranno grande battaglia. E noi dovremo essere competitivi su 3 fronti: non sarà facile. Questo è il Conte che parla ancora da allenatore della Juve, poi c’è quello che ha già detto addio e si limita a tifare: Alla Juve ci sono persone in gamba come Marotta e Paratici, questa società può continuare a vincere anche senza di me…. Parole da commiato anticipato. Solo Agnelli può mettergli le catene. Ma gli darà le garanzie che chiede?
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”